Sintomatica a riguardo (e a tratti divertente se osservata da una prospettiva più alta) è «la politica della controinformazione» (chiamiamola così per mancanza di neologismi) che nella sua natura d'attacco, inorgoglita ormai da innumerevoli vittorie di Pirro, si è spiaggiata come un cetaceo alla fine dei suoi giorni; al punto che, per sopravvivere, le dinamiche che la riguardano si sono appropriate delle medesime logiche del Potere che all'inizio si era premurata (se non vantata) di combattere o denunciare o additare o svergognare che dir si voglia.
A queste considerazioni poco importa e poco deve importare delle etichette ufficiali che ogni fetta di contro-informazione chiamiamola "off-mainstream" ha sulle spalle o sulla bocca e la si identifica o si auto-identifica in qualche modo, o come si autodefinisce o non si autodefinisce, poiché, di fatto, anche se grezza come identificazione, di controinformazione vuole trattarsi.
Sarà mai sbagliato fare controinformazione? No. Fin qui, cioè fino ad un certo punto storico della nostra era moderna iperconnessa, vivificata nella cultura dell'ipertesto, nulla di male (cioè fino ad almeno cinque annetti fa'), ché dovevamo tutti capire fin dove spingere e dove fermarsi, quali priorità illustrare e quali sovvertire; e ci mancherebbe, per molti aspetti va e deve essere riconosciuto alla controinformazione che fu - il suo impegno e il tempo che doveva avere (e ha avuto), sino a che si prendesse coscienza - quasi nero su bianco - che il Potere non lo combatti con la verità, quel Potere che NON plasma la sua forza sulle menzogne in sé, bensì sulla plasmabilità - o meglio - a riguardo del grado di plasmabilità che può essere operato sulla maggioranza e soprattutto sulle menti degli adolescenti. Per dirla con una metafora, che ora gli adulti imparino l’abbiccì, è utile come a un novantenne imparare l'uso del preservativo.
Se bastasse la verità - e ciò che ad essa è connesso - per combattere la menzogna e i giochi corrotti (idea totalmente infantile, per non dire cretina), la montagna di prove che rivelano essere falsa la versione ufficiale sulla tragedia dell'11/9, avrebbe fatto sì che nessun sistema di potere sino ad allora (e tuttora) colluso e compiacente potesse essere solo considerato legittimo, mentre, di fatto, siamo fermi né più né meno agli stessi "cambiamenti" mossi dalla consapevolezza che si ha per l'assassinio di Kennedy, cioè: siamo sempre lì, FERMI a sottoscrivere e a sostenere chi fa orecchie da mercante. La controinformazione ha peggiorato le cose ed è diventata più deleteria del politico corrotto e del giornalista che detestano - e, di fatto - non ha influenzato nulla; beninteso, una controinformazione che si politicizza emulandone i beceri sistemi (e sempre ben collaudati) e ne sostiene i princìpi...
... poi se la prendi sul vivo ricordando loro che dimostravano e hanno dimostrato di sapere quali forze e abomini avrebbero incoraggiato e abbracciato, allora sei un Troll megalomane ...
... e questi giochetti si rispecchiano nei poteri più alti (e limitiamoci a sintetizzare, se parliamo di potere) che, in maniera ormai procedurale e automatica, gestiscono attraverso ogni sistema mediatico e non solo, le forze, quelle che contano e che sono entrate prepotentemente in gioco; e fanno sì che il dissenso non possa (non deve) superare la soglia di tolleranza - con lo zuccherino di concedere una parvenza di democratico confronto (così come fa un Sito come luogocomune, finché non si toccano certi tasti), di concedere "democrazia" all'italiota medio-omologato, che, non scordiamolo, è il volano fondamentale che sposta i pesi e determina il gioco della bilancia del consumo e dell'economia, approvando il Dio della menzogna e del sopruso: la sua natura predatoria. Si concede democrazia, dicevamo, come nei salotti televisivi, accettando il "gombloddddista", certo, per garantire il successo all'ovvia strategia di far fare la figura dello sfigato al "bastian contrario" di turno, come spesso è accaduto a un Massimo Mazzucco o a un Blondet o a un Messora (quest'ultimo poi, l'esemplare per eccellenza del controinformatore d'élite che si agita come in un frullatore arrivando non si sa a quale tipo di frullato, mistero), consci tutti (e c'è chi fa finta di non saperlo) che, relegati e degradati come «parvenu» un tanto al chilo, raccolti cioè come frutti esotici nell'orticello dell'impavido combattente occidentale per la verità, la loro forza è quella di chi s'illude di influenzare il Sistema accettando le armi che il Sistema stesso gli concede. Non solo si perde la battaglia, figurarsi una guerra, ma invoglia l'italiota a non far voltare le spalle al Sistema, anzi lo irretisce morbosamente negli scontri delle tribune politiche, lasciando sempre quel semino per cui, comunque, "il potere apre le porte al dissenso e al dialogo". Un simile abbaglio e giochetto (che non si limita certo al solo esempio dei salotti televisivi); una tale mancanza di carattere e di visione di insieme potremmo considerarla ognuna nello specifico e ognuna a suo modo, e direbbe anche quale ritorno porta al proprio orticello - fosse anche semplicemente d'orgoglio; ma quel che conta nel monito che ci lascia, è comprenderne la tragicità ...
... che il Potere vinca sempre e vincerà sempre finché nel contrastarlo usiamo le sue medesime logiche e i suoi medesimi principi, la medesima emotività, dimostrando che lo amiamo, è un fatto comprovabile dagli stessi autori dei Siti di controinformazione quando bannano coloro che evidenziano il meccanismo, e poi, ovviamente, lamentano che gli altri vorrebbero la bacchetta magica o che sei un disfattista (e altri sofismi d'accatto); predicano che il contraddittorio sia sempre liberale e, il 2018, ciliegina sulla torta, è l'anno della delusione. Non fa una piega.
Aver visto affondare in questa mediocrità chi si stima, averlo visto da vicino; constatare che anche un Sito come Luogocomune, che negli anni addietro aveva messo in moto un'attività di pensiero prevalentemente liberale e piccante e intelligentemente provocante è, a seconda delle prospettive con cui si osserva il fenomeno, illuminante; l'essere divenuto specchio di quella politica ma anche filosofia che denunciava e aver contribuito a distrarre la massa dalla consapevolezza che doveva guadagnarsi, e poi lamentare l'inefficienza dei "governi" dopo che si è invitato a vendersi ad essi, oltre ad essere comico, è indice della forza che il Potere ha in primis nel nostro animo.
Le critiche che erano state mosse a Luogocomune in questo senso, prima ancora che partisse completamente per la tangente (e diversi hanno tentato molte e diverse strade per muoverle in modo costruttivo, ma sono stati invitati a uscire dalla porta "gentilmente") sono state mistificate con giochi di sponda, con la tattica di sfiancare l'utente che va dritto al punto, insieme a un servizio di FANSERVICE guidato in automatico dalla psicologia del Team Leader. Si mettono in moto giochi di sponda, al punto di etichettare la messa in discussione delle posizioni avverse quali "culto della personalità"; per citare una tra le più tristi ...
... insomma, quello che un Sito come Luogocomune subìva anche ingiustamente, sia detto senza la minima ironia, dicevamo: ciò che ha subìto dai fenomeni "nazionalpopolari" quali CICAP e giornalisti Mainstream e disturbatori assortiti, esso stesso ha poi appoggiato e replicato; ed è questo che dà definitivamente la misura di dove siamo giunti, ed è termometro del nostro mondo; dei suoi meccanismi autoingoianti.
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