Da quando, grazie a un Test, ho scoperto di essere nettamente inferiore alla media riguardo all’intelligenza sono passati molti anni e, nel tempo trascorso, mai una volta, dico una, che questa notizia abbia potuto levare entusiasmo ai miei propositi, né mi ha portato a sentirmi di impegnarmi di più. Manco per niente. Che poi non significa che io sia rimasto indifferente alla cosa o la rimuova per non pagare il dazio. Semplicemente non mi dà noia, però mi riguarda. Trovo sia un tassello affascinante.
Perché, ci si pensi bene, di solito è il sapere di una propria debolezza che può spingere le persone a migliorarsi, se non di eccellere in un qualche campo. Ebbene, non rientro nemmeno tra questi. Dovrebbe turbare? .. io dico di no. “Grazie” dirà qualcuno “non ti turba perché non sei abbastanza intelligente da capirlo”, si potrà obiettare: - “eh va bene” risponderei “a questo punto non potrò esserne consapevole, salvo che Kasparov mi ceda la sua materia grigia, quindi, sticazzi, nel frattempo mi accontento dell’impossibilità di essere altrimenti”.
Pensierino.
Insomma, i Test per il Q.I. hanno decretato, fissato, decifrato qualcosa e determinano il basso livello del mio intelletto. In qualche modo questo mi fa ridere, dico veramente, e di cuore (che non significa necessariamente essere di buon umore). Qualcosa di paradossale agita il mio animo a queste notizie e attraverso voli pindarici, salto qui e là nei pensieri, nella vita, nei ricordi, e a quando capii che il mondo era impazzito - già da “qualche” tempo. Poi, dico io: - se siamo a immagine di Dio, allora Dio sta con la mano nella giacca e crede di essere Napoleone. Non lo fossimo, direi che l’intelligenza degli umani sia in ogni modo quella cosuccia che ci porta ad essere ciò che siamo.
Sostengo che non è che viviamo IN questo mondo … bensì, siamo noi IL mondo, quello violento e liberticida in primis; fascista e democratico (mi sto ripetendo, scusate); ingannevole, illusorio e noi tutti, come in un videogioco, si attende il Bonus di fine Campagna ma solo se abbiamo fatto per benino i compiti e prima che il checkpoint da raggiungere si disattivi, prima che scada il countdown, prima che il cartellino suoni il suo “!!!Click Clack!!!” e, se presi in fallo, divenga per i padroni di bestiame, testimone del nostro spregevole ritardo. Sia mai! il prestigio, sputtanato! La carriera verso la grande mediocrità, compromessa. Mecojoni. Sì lo so, c’è altro, ma quel che c’è di amorevole, di sano, di coraggioso, perché c’è, non riguarda il Sistema. Spiacenti. Quello che garantisce la sopravvivenza e la sicurezza di non essere macellati (finché dura) è solo, a mio avviso, perché si paga un "pizzo" (come dice ogni tanto Pikebishop) nella migliore delle ipotesi, ma anche perché il nostro culo posa su i meno fortunati dell’Hit Parade, schiacciandoli.
Direte voi - “e dove vi sarebbe da ridere allora??”
Che ti ridi??
Beh, non bisogna confondere le cose, il buon umore nasce dalla tragedia, non viceversa. Ci si pensi. Una volta che all’equazione dell’esistenza umana “Tu” elimini i ruoli e le morali di turno, allora vedi l’animale pomposo che sei, presuntuoso e cretino insieme, insomma, fai ridere …
… sì, quello che scivola sulle bucce di banana e che si getta da solo davanti ai suoi passi. Secoli di esperienza, mica pizza e fichi. Scelte fatte in autonomia. Pensate alla scena, immaginatela: - un tipo che cammina in città, tra la gente, in pieno giorno; in saccoccia ha una scorta di bucce di banane. Poi seriamente, con aria distinta, giacca e cravatta, tira fuori le bucce e con gesto solenne le butta davanti a sé, fiero, con quella che mica vede cosa comporterà … e ogni volta, neanche a dirlo, si tuffa in un carpiato senza una piscina sotto e tira una schienata di quelle giuste sull’asfalto, poi, stupito non comprende bene la cosa e s'irrita pure "per dindirindina, come è mai potuto accadere, chi è stato!??, si faccia avanti che lo denuncio!"... e continua e continua .. e ricade, e si rialza e ributta la buccia. A confronto, Homer è Zichichi.
In realtà, da qualche tempo, ho compreso che questo mondo non è cosa seria, ma una farsa. Sono le conseguenze di questa farsa che purtroppo diventano cosa seria. Il problema, se di problema si tratta, è che non abbiamo il coraggio di ridere al momento opportuno, che sarebbe così utile e ci rinsavirebbe. Ci vergogniamo di farlo. Nessuno vuole ammettere di essere un pagliaccio, poiché per anni si è venduto come persona seria. Questione di carriera, per la miseria! …siamo persone di prestigio e, perché no, con una laurea da difendere. Insomma siamo intelligenti. Mandiamo pure i bambini a scuola, per insegnare a lanciare bucce di banane. Voti, diplomi, incensamenti, dottori, ingegneri, cattedre, ministeri, gelati, patatine, noccioline, tricche e trac e bomm' a mano, ahe'.
La frusta, ok ... ma la carota? (indovina)
Ricordo che ancora ragazzo, giovane, quasi bello, per forza maggiore arruolato nell’esercito o sbirro che dir si voglia, mi misi subito in luce – negativa (ti pareva) col Comandante: che cazzo ci dovevo fare? ..un po’ non capivo un cazzo, un po’ non ti avevano insegnato un altro cazzo, un po’ si approfittavano, un po’ ero solo come un cane e, senza riserve al nord, ero un terrone di merda (questi erano i termini), un po’ son duro a piegarmi e via discorrendo che, eccallà, sono finito dritto per dritto sul libro nero del comandante. Non sapevano come fregarmi, però “daji e daji ‘a civolle diventa ‘aji” (proverbio italiota, traduco: - dai che ti ridai, la cipolla diventa aglio) fino a che hanno cominciato con la colladauta strategia di infamare per voci di corridoio, presentarmi come un insubordinato (non era vero) e alla prima cappella .. TADA’, come il cacio sui maccheroni, mi hanno punito. La cosa che mi fece ridere all'epoca (avevo già maturato il senso triste dell’umorismo) era quella che un ignorante, senza studi alcuni, baciapile e frustrato, non posso dire perché, avesse l’autorevolezza, riguardo le note caratteristiche personali, di sentenziare che la mia intelligenza “era insufficiente”… in sostanza, ero stupido. Freud ha deciso, la seduta è tolta. Pure della mia salute poteva sentenziare: “cagionevole”, in questo caso. Ma se ero sano come un pesce, eppure…. Sai tu, i misteri della scienza.
Se ci penso non riesco a stare serio neanche adesso che ve lo sto scrivendo, giuro, ma torniamo ai fatti. Dicevo, anzi, rispettosamente chiesi da subordinato: - “Mi scusi Signor Maresciallo, ma come fa a valutare la mia intelligenza il mio comandante?” … ero negli Uffici del Comando Compagnia, dove mi veniva notificata la sanzione. La risposta, in soldoni, fu la seguente: - “Perché il Comandante è autorizzato” … ah ok, azzo, se sapevo mi portavo carta e penna che tante nozioni tutte insieme non potevo memorizzarle mica così al volo. Penso si sia capito come io all’epoca (anche se ventenne) mi sentissi come Enrico Fermi che chiedeva a Gigi Marzullo le formule per la fissione nucleare. Vabbé, il mondo è bello perché è vario. Se avessi cercato di approfondire una simile risposta del cazzo, sarei potuto entrare in altre dimensioni e non ne avevo voglia. Si pensi che i toni di quelle "risposte" venivano pronunciati con solennità particolareggiate – stile Mosè che ordina alle acque di aprirsi. Ma l’inculata vera e propria, quella senza vaselina come si suol dire, arrivò poco dopo e quella sì che bruciò. Risi di meno.
Successe che m’innamorai di una ragazza delle zone dove prestavo servizio e, appena le voci giunsero alle orecchie appuntite di quelli sopra di me, in quattro e quattr’otto, l’accusa era bella che formulata, neanche il tempo di capire se mi ci ero messo insieme. Ebbene sì, avevo compromesso la mia posizione professionale. Insomma, neanche Berlusconi ha mai avuto un simile conflitto d’interessi… e per la madonna, si potrebbe aggiungere. Tempo qualche giorno e fui spedito d’ufficio al confine e senza la necessaria specializzazione, che presi due anni dopo. Giusto per spiegarvi come funzionano le cose in Italia: - dopo due anni che fai qualcosa per cui devi studiare per saperla fare (polizia di frontiera), ti mandano a studiare per quello che già da due anni facevi. Non fa una piega.
Così, al confine, coi “Teteski di Austrien”, a 1400 metri sul livello del mare, Zona Altamente Disagiata (non è un opinione, era ufficialmente uno degli ultimi posti punitivi catalogati in Italia dal sommo Esercito Italiano), sempre più lontano da tutto e tutti, spendevo 800.000 lire al mese di benzina; anche perché se decidevi di abituarti e insediarti, ti sarebbe cresciuto il muschio sotto lo scroto e una mattina ti saresti potuto svegliare con le sembianze di uno stambecco, quattro zoccoli e, immancabili, le corna. L’inverno, non tanto per l’altitudine, ma per la posizione, si era in una gola con effetto “venturi” stile Piaghe d’Egitto, si raggiungevano (olè!) una media di meno 15° … e te la giocavi da ottobre ad aprile, soprattutto nei turni di notte, col finanziere vicino e la sua faccia spaesata. Poi c'era il crucco simpatiken di guardien - dieci metri più in là, poi i turisti rimbambiti della domenica, quelli in cerca di schiantarsi con la macchina su qualche tornante ghiacciato. Bei tempi.
La prima raccomandazione “dei vecchi” quando giunsi al passo di Montecroce (questo il nome, vedete voi) fu:- “Bada, ragazzo, non chiudere la macchina a chiave”. Capii l’antifona, riguardava il freddo; in molti non poterono più riaprire le serrature ghiacciate e nonostante l’attenzione che mettevo, almeno due volte a stagione, un’entrata come Tom Cruise in Mission Impossible dal portellone posteriore della mia Golf non me la poteva levare nessuno: che tu chiudessi a chiave oppure no, se sbadatamente aprivi la portiera dopo una notte di quelle giuste, le guarnizioni potevi mandarle in pensione anzitempo. Nulla di grave. Le guarnizioni, almeno quelle, non davano dolore fisico. Erano le impronte digitali che lasciavi sulla maniglia, che facevano venire giù tre o quattro Cristi la volta, un Rosario e San Giuseppe, tutti insieme appassionatamente.
Pubblico e pagliacci? ... la stessa cosa.
Tu sia Kasparov oppure no, ho compreso che non stiamo giocando una partita a scacchi, ma siamo al circo. Il primo atto dovuto per un nuovo mondo e smettere di credere a questo, è quello di saper ridere al momento giusto. Sembrerebbe facile a dirla così, eppure lo è ...
Scriveva Flaiano:
La stupidità ha fatto progressi enormi. È un sole che non si può più guardare fissamente. Grazie ai mezzi di comunicazione, non è più nemmeno la stessa, si nutre di altri miti, si vende moltissimo, ha ridicolizzato il buon senso, spande il terrore intorno a sé.
Collegamenti:
[1] http://ilporticodipinto.it/category/classificazione-articoli/divertissement
[2] http://ilporticodipinto.it/category/classificazione-articoli/filosofia