Quando il viagra fu messo in commercio, per ragioni che non credo serva spiegare, fu un successo mondiale e il suo nome finì prepotentemente nel nostro linguaggio comune. La casa farmaucetica si guardò bene di non lasciare che la sigla del composto "UK-92480" rimanesse sulla confezione per la vendita; né, tantomeno, sì azzardò a ridicolizzare il prodotto trovandogli un nome che ricordasse stupidamente il suo scopo ...
... che so io, chiamandolo magari "scopatina", "trombatina" forse "trombina", magari "fottutina", ma anche "sveltina", oppure "inchiappettatina" ... e via discorrendo. Simili ridicolaggini toccano invece alla Chiesa, e per scopi solo in apparenza più nobili.
Di questi giorni, infatti, è la Notizia relativa ad una "medicina spirituale" pubblicizzata niente po' po' di meno che... dal rappresentante di Cristo in Terra, il famoso Papa. Nelle sue mani, di fronte a una folla in adorazione: - la "Misericordina", ebbene sì. Non siamo su "Scherzi a parte".
Probabilmente simili colpi di scena in bianco, non hanno nulla di che invidiare a quelli che furono di MinCulPop in nero. Ma si sa, così è la vita, d'altronde ci dev'essere qualcosa nel Bel Paese degli spaghetti e mandolino che solletica particolarmente i suoi abitanti.
Insomma un ventennio non finisce dopo un ventennio, checché se ne dica. Soltanto in un'Era assuefatta al non senso e alle idiozie come la nostra, si riesce a rimanere seri di fronte a simili storture dei significati e, soprattutto, della figura di Cristo. Questo a dirci come l'uomo timorato di Dio debba essere una persona malata, immatura, infantile e sempre connessa alle zavorre psicologiche del senso di colpa. Senza medicine non si può guarire.
Ora, come tutti si dovrebbe sapere, la Vita non è fatta a caselle e l'uomo è un miracolo, tale nella sua complessità vissuta come un insieme. Se diamo per scontato come l'arma del "Dividi et Impera" sia la più congegnale al Potere, dovremmo in egual modo comprendere e mettere in discussione come questo possa essere influente e deleterio, prima di tutto dentro noi stessi... se lo capissimo una santissima volta...
... un discorso che si estende dal generale al particolare.
Nel generale, il segreto di pulcinella di una Chiesa degradata è quello di propagandare un nuovo Papa, che riporti e costruisca (attraverso il "MinCulPop" in bianco) una facciata di umiltà tanto predicata quanto fasulla. Abbiamo così il Marketing del novello e redivivo "San Francesco", che mira a tenere in una condizione emotiva fallace, contemporaneamente divisa e disperata, la complessità del miracolo uomo.
Nel particolare l'uomo è ridotto a risolvere ogni sua disfunzione senza mai indagare la sua unicità. Abbiamo le pillole per ogni cosa. Ci sono per l'ansia, per la depressione, rinvigorenti, per dimagrire, per mettere su muscoli, per le nevrosi, per dormire e, neanche a dirlo, per scopare.
In realtà siamo divisi dentro. Sempre più, siamo persone dentro altre persone; funzioni di uno Stato o di una Religione, mai di noi stessi; siamo una cosa in una situazione per essere all'opposto in un'altra. Sul lavoro sono un uomo, un altro in famiglia, un altro coi parenti, un altro in vacanza, un altro quando educhiamo i figli, un altro se sogno, un altro quando siamo al consiglio di classe, un altro al Bar; un altro umore in politica, un altro umore tra amici; un'altra facciata in chiesa. "Non stiamo mica giocando qui, siamo a lavoro!" .. questa una delle frasi più tristi.
Incastrati nell'obbedire alla morale che lì domina, ogni posto con la sua, ci confondiamo; dove il "diavolo" lo si potrebbe riconoscere dall'altezza che gli serve per divulgare la sua dottrina; incastrati nei giochi di una "schizofrenia sociale", pompata nelle vene dei giovani, grazie ai Social Network - che anche il Papa appoggia, non scordiamolo.
Ogni processo convulso della nostra Era ci porta in una scatola di matrioske psicologiche, quelle che tendono l'una a essere sfogo dell'altra e viceversa. L'unicità, la comunione, la passione, l'amore, i romanticisimi, la fede, non possono concordare con i doveri e con la reale quotidianità. Così come ci sarebbe il momento d'essere scientifici e il momento d'essere religiosi, o credere che siano divisi.
Non esistono queste divisioni, o almeno esistono perché siamo incasellati strategicamente nei ruoli o, meglio ancora: la consacrazione delle divisioni sono i bacilli della malattia cui dobbiamo sottostare. "Tanto, abbiamo le pillole ... altrimenti che ci stanno a fare?" ...
... ed è nei ruoli, nelle facciate, che la nostra anima e il nostro spirito e il nostro corpo entrano in idiosincrasia, in conflitto, e ci ammaliamo.
Sono le "pillole", da qualunque parte provengano, che dicono chi ci vuole male; armi delle sovrastrutture che uccidono e depauperano la nostra esigenza di vivere la totalità.
59 granelli intracordiali.
Non ci fosse da piangere, ci sarebbe da ridere. Abbiamo i granelli intracordiali dentro una scatoletta, pronta per ogni occasione e tutto assomiglia sempre più a un fast food, anche la preghiera è tale; spogliata del suo vigore e della sua forza incondizionata. L'amore diviene passivo e le immagini sono lì a comandare e a suggestionare, nonostante furono condannate da Gesù stesso. Le amicizie, come su facebook. Tutto all'uopo per fornire analgesici e fughe in pillole, niente che ci porti a una sfida con noi stessi, anzi si spinge e si propaganda sottilmente a che si rifugga. Tanto, se vuoi scopare c'è il Viagra, se vuoi la serenità c'è un ansiolitico, se vuoi Dio ...
... c'è Cristo in scatola. In croce non bastava.
Collegamenti:
[1] http://ilporticodipinto.it/category/classificazione-articoli/propaganda
[2] http://ilporticodipinto.it/category/classificazione-articoli/religione
[3] http://ilporticodipinto.it/category/classificazione-articoli/societ%C3%A0-0