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Sopa & Pipa, Il Blackout di Mercoledì: è giunta l'ora

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In USA un deputato ha proposto un disegno di legge chiamato SOPA1 che avrebbe dato un potere molto forte ai (più grossi) detentori di copyright, dandogli la possibilità di chiudere molti siti della rete costringendo ISP e motori di ricerca come Google di eliminare il sito in questione.

Come spesso accade queste proposte vengono fatte da membri del governo che agiscono per le potenti lobby dell'industria, e non hanno nessuna relazione con la volontà popolare. Un gran numero di siti web anche molto popolari come wikipedia si sono mossi chiudendo i servizi ed esponendo invece una pagina di informazioni per sensibilizzare il pubblico e far sentire la propria voce nei confronti dei propri rappresentanti politici in modo da bloccare l'iter legislativo di questa pericolosissima proposta di legge.

di Jeffrey Tucker per  The Daily Reckoning 2

Wikipedia, quel monumento alla collaborazione umana in continua evoluzione, eretto  per la causa dell’”illuminazione” globale, è stato oggi, Mercoledì 18 Gennaio, completamente oscurato.

Il black-out è una brillante scelta del fondatore Jimmy Wales, presa dopo consultazione con l'intera comunità Wikipedia. Si tratta di una protesta, di una dichiarazione, di un avvertimento simbolico al mondo su cosa può accaderci se i governi dovessero attaccare il libero flusso di informazioni.

La protesta on line è rivolta, in particolare, contro due progetti di legge che proprio adesso intorbidano il Congresso, chiamati SOPA alla Camera e PIPA al Senato. Le prime versioni sono state presentate.

L'amministrazione Obama ha espresso la sua opposizione alla versioni attuali, ma l'opposizione è debole e sfumata (con un qualche sospetto!).

Le persone che sono digitalmente consapevoli e politicamente esperte, sanno che questo è solo un semplice round. Il tentativo da parte dei governi di bloccare il flusso d’informazioni sul Web continuerà attraverso nuovi e differenti progetti di legge e regolamenti. Finanche una nuova legge non è necessaria: il governo possiede fin da ora il potere di schiacciare l'era dell'informazione per un capriccio burocratico.

In realtà questo già accade ogni giorno. Ed accade perché i governi, in qualsiasi tempo e luogo, vogliono controllare l'informazione, ed useranno tutto il loro potere per poterlo fare. Tutto questo accade anche perché il quadro giuridico che regola la produzione e la distribuzione  dell'informazione è fondamentalmente corrotto dal fraudolento concetto di "proprietà intellettuale" che, se fosse coerentemente applicato, avrebbe già messo fine ad Internet per come noi la conosciamo.

  • Proprio la scorsa settimana un Giudice ha stabilito che un ragazzo di 23 anni, studente universitario britannico, potrà essere estradato negli Stati Uniti per scontare 10 anni di carcere, e questo perché si era collegato ad altri servers che ospitavano illegalmente contenuti protetti da copyright;
     
  • Alla fine dello scorso anno, i funzionari statunitensi hanno chiuso 150 domini, senza alcuna udienza o prova, perché essi erano sospettati di aver venduto beni che violavano la legge sui trademarks. E' stato chiuso il "Cyber ​​Monday" per una semplice ragione: era un avviso al mondo digitale che c’è un governo in carica;
     
  • Nella Primavera dello scorso anno l'FBI ha chiuso arbitrariamente tutti i domini di poker on-line che era stato capace di trovare, ed ha sequestrato i conti bancari di alcune delle persone più importanti ed intelligenti che giocano al poker on-line. Tutto questo è accaduto prima del recente annuncio che il poker online era stato ri-legalizzato;
     
  • All'inizio dell'anno il Dipartimento per la Sicurezza Interna ha sequestrato 84.000 domini, ed ha messo on-line l’annuncio che ognuno di questi stava trafficando con la pornografia infantile. La questione è che tutta la faccenda è stata un errore. Nessuno era in effetti colpevole. Fino ad oggi, non c'è stata alcuna spiegazione di come tutto questo sia potuto accadere;
     
  • Nel 2010 i federali hanno sequestrato circa 73.000 domini per il reato di connessione a siti contenenti materiale che si supponeva fosse stato distribuito illegalmente, in violazione del diritto d'autore.
     

Il danno causato da questo genere di cose è enorme.

Dieci anni fa Internet rappresentava la liberazione, la nuova frontiera per l’innovazione, per il commercio, per la condivisione di opinioni e per la possibilità di organizzarsi spontaneamente.

Oggi sempre più persone sono consumate dalla paura. I bloggers non hanno chiaro ciò che le leggi esistenti consentono o negano.

Nessuno sa con certezza come definire il "fair use".

Le tasche più capienti stanno vincendo un caso dopo l’altro. Davanti a quest’incertezza, molti stanno scegliendo di pubblicare contenuti incompleti su molti argomenti – il che è esattamente ciò che vogliono sia il governo che i monopolisti privati.

La protesta di Wikipedia è un modo per dire: se questo genere di cose continuano e dovessero essere istituzionalizzate attraverso nuove leggi, non ci sarà più Wikipedia, che è il sito numero uno sul Web per ricchezza di contenuti, ed il modo principale usato oggi dalle persone per l’apprendimento  (a che punto siamo arrivati, partendo ​​dal mero debunking, che era comune solo cinque anni fa!).

E questo è solo un esempio. Singoli blogs conterranno solamente contenuti approvati dal governo. I motori di ricerca presenteranno soltanto i siti approvati dal governo. L’imprenditorialità digitale sarebbe soffocata dal timore di minacce, sequestri e prigionia. E' anche difficile capire come Facebook e Twitter possano sopravvivere.

E' semplicemente meraviglioso che Wikipedia abbia preso quest’audace direzione, che è stata possibile solo in ragione dell’unicità del media in questione. Molte grandi aziende, nel corso degli anni ’30, fecero del loro meglio per contrastare il controllo dei prezzi voluto dal New Deal. Ma esse non furono certo in grado di chiudere i loro giganteschi magazzini. La perdita in termini di ricavi sarebbe stata devastante, e le prime vittime sarebbero state i loro dipendenti. Così, alla fine, il settore privato fu costretto a sottoporsi ai controlli. E' stato lo stesso nel 1970, con il controllo dei salari e dei prezzi. Come potrebbero mai i mercanti resistere?

Ma le imprese digitali sono in una posizione completamente diversa. Possono sparire con pochi clicks, dando al mondo l’immagine di che cosa potrebbe accadere se lo Stato dovesse attaccare la linfa vitale dell’innovazione e del progresso. Piccoli cambiamenti nella legge potrebbero avere un effetto enorme. Proprio come un click può chiudere questo sito, così una legge può fare la stessa cosa.

E non è solo Wikipedia. Altri stanno facendo la stessa cosa. WordPress, la piattaforma open-source che alimenta quasi un quarto dei nuovi siti web, e che ha il più popolare sistema di gestione dei contenuti, ha fatto un passo in avanti chiamando alla guerra: "Normalmente, qui al WordPress, stiamo lontani dalla politica ... oggi rompiamo la nostra regola di a-politicità ... come vi sentireste se il Web smettesse di essere così libero ed indipendente? Sono preoccupato –  fuori di me per quelle cavolo di leggi che minacciano di fare tutto questo e, come partecipanti di uno dei più grandi cambiamenti nella storia moderna, anche tutti voi dovreste esserlo ".

Ci sono molti altri esempi di questo tipo. Ed anche se sono di successo, non sono sufficienti. Con o senza SOPA, la libertà digitale è sotto attacco. Ad esempio l'ICANN, il portale d’ingresso per la registrazione dei domini, sta ora richiedendo l'identità ufficiale verificata, fornita dal governo, per la proprietà del dominio. Questo cambiamento pone le basi per la continuazione degli arresti e dello strangolamento.

La lotta si sta intensificando, e le parti in gioco sono molto evidenti: è il governo (e l’insieme delle vecchie società di media che dipendono dalle sue leggi) contro tutti gli altri. Il termine “tutti gli altri” comprende, indipendentemente fra loro, le società globali di proprietà privata che vivono e prosperano nell'era digitale. La sorprendente innovazione di questi anni ha insegnato ad un'intera generazione il potere miracoloso di generare e diffondere informazioni, le possibilità integrate nelle azioni spontanee degli individui, la capacità delle persone di tutto il mondo di generare ordine e progresso attraverso la cooperazione e lo scambio.

La cosa notevole è che il Web, per come lo conosciamo, è stato costruito da mani private che hanno lavorato insieme, e non dai burocrati e dai politici. E’ questa la grande lezione che il nostro mondo in abbandono ci ha insegnato, lezione che punta ad una verità che tutti i governi vogliono eliminare: e cioè che l'ordine è  figlio della libertà. Come osano, i burocrati ed i politici, pretendere di essere gli dei di quello che non hanno creato!

Se il Governo tuttavia va avanti con questa normativa e con queste tendenze generali, i costi saranno immensi e tragicamente inconsiderati. I media digitali e la libertà di informazione sono direttamente ed indirettamente responsabili della maggior parte della crescita economica che abbiamo avuto negli ultimi venti anni. Senza di essi i controlli del governo, le tasse, i regolamenti e le guerre ci avrebbero già precipitato in una nuova epoca buia.

Per il governo attaccare la libertà di Internet sarebbe come se, nel VII° secolo, si fossero bruciati i manoscritti di Sant’Isidoro di Siviglia che hanno prodotto, nei momenti più difficili, il libro che riassumeva tutta la conoscenza del mondo antico (una Wikipedia del suo tempo), e rimane tutt’oggi una fonte primaria d’informazioni.

Sarebbe come uccidere il Venerabile Bede, nell’VIII° secolo, per non permettergli di scrivere la sua storia dell'Inghilterra, che permise il passaggio di conoscenza e saggezza attraverso i tempi più oscuri. Sarebbe come distruggere le presse di Gutenberg del 15° secolo, per non permettere alla stampa di scendere sulla terra. Gli storici ci ricordano costantemente che tutti i grandi progressi nella storia umana si ispirarono alla condivisione ed alla diffusione delle informazioni.

Questo è il presupposto. Fu quando i primi crociati tornarono dal mondo antico con nuovi manoscritti, che abbiamo cominciato a vedere i primi segni della nascita della modernità in Occidente. Fu quando le popolazioni si trasferirono nelle città, lasciandosi alle spalle l’isolamento e potendo collaborare con gli altri, che si innestò la crescita economica. E’ stato quando Internet ha saltato le barriere di tutto il mondo ed ha permesso a tutti di scoprire nuove idee, che abbiamo visto una nuova alba nella tecnologia e nell’efficienza.

L'informazione è la più preziosa delle materie prime, oltretutto infinitamente riproducibile. Ma oggi i governi sono mobilitati intorno al concetto di "proprietà intellettuale", e lo stanno usando come pretesto per creare dei monopoli e per censurare le idee. Non saremo mai al sicuro da questo tipo di legislazione e da questo dettato arbitrario, finché questo errore non sarà stato sradicato, e saremo quindi più capaci di distinguere tra i diritti reali e quelli falsi.

Le due tendenze dominanti del nostro tempo sono, da un lato, l'oscuramento del mondo fisico dominato dai governi e, dall'altro, la re-illuminazione del mondo grazie all’ordine spontaneo dei media digitali, controllati da tutti quanti.
I governi stanno cercando di trascinare l’informazione verso il basso e di spegnere le luci. Le proteste contro questi controlli costituiscono una dichiarazione forte, ovvero che noi non lasceremo che predoni, barbari e vandali facciano la loro strada.


Traduzione per Il Portico Dipinto a cura di Franco