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L'Ultimo Anarchico

Defendor (id - 2009)


  • genere: Drammatico
  • regia: Peter Stebbings
  • interpreti: Woody Harrelson, Elias Koteas, Michael Kelly, Sandra Oh, Kat Dennings
  • produzione: Alliance Film

GIUDIZIO: Merita di essere visto

In due parole

Un piccolo gioiello passato del tutto inosservato; ingiustizie di un cinema e forse di recensori telerincopilotati

Recensione

L'idea del supereroe senza poteri sembra sia venuta come capita per le mode a più di un regista. Defendor infatti esce assieme ad altri due film che trattano questa tematica: Kick-Ass (di Matthew Vaughn) e Super (di James Gunn).

La pellicola di Stebbings però prende abbondantemente le distanze dalle altre due e imbocca la strada del dramma sociale. Niente risate grasse quindi (anche se qualche sorriso scappa volentieri), niente "americanate", niente moralismi con riscatto finale che fanno tanto made in U.S.A.

Arthur Poppington, in arte "Defendor" è un piccolo grande uomo che qualcuno si sbrigherebbe a definire: "socialmente disadattato" ma che in realtà è semplicemente uno che non accetta le regole che vorrebbe imporgli la società. Woody Harrelson interpreta il personaggio magnificamente ricordando a tutti (se ce ne fosse bisogno) la statura di questo attore.

Il film non scivola sopra facili retoriche e meccanismi scontati; cerca invece di mantenersi politicamente scorretto al punto che l'iniziale compassione che si tenderebbe a provare per il protagonista considerato un minorato, simpatico, ingenuo ma bisognoso di aiuto, si trasforma presto in un vero tifo per lo stesso.

In breve ci sentiamo tutti come Defendor, forse vorremmo proprio essere lui perchè Defendor ci fa riassaporare l'odore della libertà, ci fa sentire un pò troppo stretti nel guscio che ci siamo disegnati addosso.

A modo suo è un rivoluzionario, l'ultimo vero anarchico in un mondo piatto e brutale, dove la brutalità riguarda proprio quel sistema che nessuno vuole abbandonare ma che tutti subiscono.

Dimenticate i nerd alla riscossa, I "Mi chiamo Sam" lacrimosi, e godetevi questa lucida, un pò amara storia urbana dove alla fine (grazie al cielo) Arthur Poppington non si trasformerà in un vero supereroe per la gioia dei cerebrolesi da soap-opera, ma rimarrà ciò che è sempre stato fin dall'inizio: uno straordinario piccolo, grande, uomo.

Non a caso...

Ritratto di Johnny Contanti

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