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La musica come arte magica

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Durante la discussione scaturita dal mio precedente articolo 1 , qualcuno mi ha stimolato ad investigare più a fondo il significato della musica in quanto espressione artistica, opposta a commercio di suoni piu' o meno ipnotici, riempitivo per menti inconsapevolmente vuote di sentimenti ma ricche di spazzatura, contrabbando di idee politiche, esibizionismo da circo e persino umorismo d'accatto.

Da bambino mi avevano imposte lezioni di musica alle quali andavo totalmente controvoglia e a passo lentissimo, tanto che più in là nella mia vita ho sviluppato un'allergia per i fogli musicali, che, lo riconosco, non mi favorisce e che è stata una concausa al mio abbandono della musica nella sua accezione più genuina, quella del musicista: il musicista in un certo senso è la musica, mentre l'ascoltatore è il piu' delle volte un onanista (i più perversi sono quegli idioti senza speranza che vedrei con soddisfazione nel girone infernale più di merda che si possa concepire, quelli che "praticano" la air guitar 2 ) o semplicemente un tale a cui mancano stimoli emozionali e quindi se ne pasce da qualsiasi fonte, anche la più grezza ed insapore, come un assetato nel Deserto Emozionale.  Durante le prime lezioni di musica mi avevano fatto ripetere un milione di volte una specie di catechistmo con relativo "atto di fede" che faceva eco all'indottrinamento cattolico; esso cominciava con: "La musica è un'Arte Bella...", una frase che mi ha sempre fatto scompisciare dalle risate (anche se allora dovevo trattenermi, io ero un bambinetto e il mio insegnante un professore d'orchestra), pensando a come avrebbe potuto essere un'arte brutta.  Quel che si voleva in realtà dire nel manuale della Parrocchia del Pianoforte è che la musica è più bella delle altre arti perchè non ha bisogno di esprimersi tramite manufatti, essendo un'arte concettuale che, al limite, si può sperimentare anche solo col pensiero e che produce onde sonore (qualsiasi cosa esse siano) che sono invisibili, evanescenti e che non esistono senza un organo in grado di recepirle, quale e' il timpano dell'orecchio 3.

E' anche un discorso facile poichè ci sono poche piccole regole per differenziare la musica come arte da un'accozzaglia di rumore anche piacevole o da uno spettacolo di intrattenimento, presenza scenica e abilità da saltimbanco o da foca ammaestrata.  Purtroppo queste piccole regole non sono comunemente riconosciute.

Prima di tutto esaminiamo in una riga il concetto di arte: l'artista è un artigiano con una marcia in più.  Egli produce manufatti che colpiscono solo la sfera emotiva, senza nessun'altra utilità o sostanza, al contrario dell'artigiano che produce manufatti che possono anche colpire la sfera emotiva ma che sono prodotti sopratutto per scopi funzionali.  Nel caso del musicista, egli non produce alcun manufatto, ma colpisce direttamente le emozioni.  Se non fa questo non e' un artista, ma un produttore di suoni, che possono anche intrattenere, ma che non sono propriamente musica. 

In passato si era studiata la musica come se fosse matematica, nel convincimento di potere mettere in relazione determinate sequenze di suoni con determinati effetti sulla psiche dell'uditorio.  Come qualsiasi altro tentativo di tenere il Creato sotto il controllo di uno scimmione che a malapena è in grado di gestire contemporaneamente tre variabili, questa Scienza della Musica, che pure diede anche recentemente i natali ad uno dei periodi più stupefacenti nella storia della produzione musicale occidentale, il Barocco, è stato sempre un fallimento, sia pure parziale: si possono produrre effetti, ma effetti rozzi su menti rozze e le variabili sono così elevate che ogni sistema di calcolo, anche col supporto di elaboratori e sonde, è stato solo e sempre in grado di ottenere pochi risultati a livello veramente basilare, come per la produzione del latte in animali vari o l'eccitazione di uditori di psicolabili bestiali, quali quelli che partecipano a parate militari o che si recano in discoteche, rave party e altri eventi animaleschi assimilabili, spesso sotto l'effetto di sostanze atte alla loro animalizzazione 4 .

Si tratta oltretutto, quasi sempre, specie oggi sotto la Dittatura Mondiale Satanico-Plutocratica, di operazioni di uno spessore etico spregevole, atte alla produzione e riproduzione di bestiame umano 5.

Se qualcuno infatti colpisce la sfera emotiva dell'uditorio, direttamente, mediante vibrazioni sonore alternate in una certa maniera sufficiente alla bisogna, e non è onestamente impegnato a produrre una influenza che colpisca principalmente se stesso e che lo coinvolga, è un ipnotista truffaldino o peggio un abile malfattore che sta compiendo una delle azioni più empie che sia umanamente possibile compiere.  Non a caso nell'Antichità classica le Muse erano a guardia ed ispirazione dell'Arte ed erano ben vendicative.

Se si può essere un artigiano per le altre arti, cioè un tale che per mezzo di tecniche difficili da imparare e da destreggiare crea un prodotto unico, per la musica l'essere degli artigiani sconfina con la bestemmia, perchè nella musica il manufatto non è presente se non in forma transitoria ed evanescente e non può essere usato per niente altro che per la manipolazione delle emozioni.  Quindi la marcia in più è obbligatoria.  In piu' l'onestà, il credere a quel che si sta suonando, è assolutamente mandatoria piú che obbligatoria.

Oltre a questo, se si suona per un pubblico, è obbligatoria anche l'empatia per l'uditorio, cosa che evidentemente una macchina non può produrre.  Quando si suona in pubblico capita un fenomeno meraviglioso (capita solo se l'artista è onesto ed il pubblico pure, ed ognuno perciò fa la sua parte): si stabilisce un contatto ipnotico e nei casi migliori una trance di gruppo interattiva.  La musica è sciamanismo, e può essere aiutata da versi (o i versi dalla musica), diventando una manifestazione sciamanica ancora piú poderosa, che usa la parola non per descrivere ma per evocare.

Se la parola è usata invece in un'altra direzione, alcune volte può anche non danneggiare il fenomeno (e l'esempio piu' classico sono le ballate dei cantastorie) ma, piú spesso, distrugge completamente la magia: la trance non è piú collettiva ed interattiva, ma a senso unico e pilotata.

In questo senso la parola è spesso un intoppo perche' la musica, nella sua accezione artistica, non dovrebbe essere comunque il risultato dell'Ego o dell'Io (come lo volete chiamare, quella funzione che coinvolge il sistema di controllo che ci fa sopravvivere in questo mondo 3D+tempo) ma invece, e definitivamente, Metafisica, confinante con l'ineffabile.  Questo è il motivo per il quale solo la licenza insita nelle sfumature relative all'uso di uno strumento fa si che la musica riprodotta tramite scrittura musicale si possa ancora chiamare musica.  Questo, di nuovo, non e' possibile usando una macchina (il disco, la registrazione, non e' invece una macchina che produce musica, ma la riproduzione tramite una macchina di un artista che suona o canta: non puo' essere interattiva, ma è del tutto umana).  Il pensiero lineare, consecutivo, punto per punto, non si addice alla musica.  Tradizionalmente i compositori utilizzavano l'orchestra proprio per questo: le variabili sono cosi' tante che si ritorna di filato nell'incomprensibile, al di là, nello stato di trance.  Questo è anche il motivo del legame continuo e indissolubile, fin dalla sua origine, della musica e delle droghe psichedeliche.

Perciò, a mio parere – e mi sento di difendere questo parere fino all'estremo – interi generi che vengono spacciati per musicali, solo perchè sembrano musica (vi sono suoni prodotti da strumenti musicali secondo patterns pseudo-musicali) non sono in realtà musica e fanno presa solo su uditori che non abbiano colto la differenza sostanziale e complessiva che queste operazioni – più o meno commerciali, ma sempre riprovevoli e truffaldine – hanno con la musica propriamente detta.

In realtà i musicisti sono pochi, nella marea di quelli che sanno suonare uno strumento anche con fantastica perizia tecnico-motoria, ed i generi musicali sono pure pochi.  Il Blues, talvolta, è uno di questi generi musicali, ma anche la musica da ballo, nella sua accezione tradizionale.  Il ballo infatti è fatto per ballare.  Il ballare, per essere se stesso, deve essere fine a se stesso. Se lo scopo del ballare è quello della riproduzione o eccitamento sessuale, non è ballo, è un preliminare erotico.  Se lo scopo del ballare è quello di mostrare la propria abilità motoria, non è ballo, è ginnastica per vanesi.  Se il ballo si balla per ballare e la musica rende quel ballo ipnotico e di trance collettiva, nel quale i danzatori sono in collegamento con i musicisti in una maniera onesta ed interattiva, la musica da ballo è una delle espressioni musicali più perfette. E similarmente lo è tutto il resto del panorama dei generi musicali, quando soddisfa quelle caratteristiche. Chiaramente la musica come commento, come nell'Opera, è una operazione indegna - questo a prescindere dalla Grande Musica composta per più che altro per accidente che fa parte del genere.  Anche peggiore, e di gusto agghiacciante, è l'idea di usare musica come descrizione di avvenimenti o immagini, nel modo indegno usato nel cinema di classe infima (quello tristemente più di successo oggi) o nella produzione di alcuni autori classici e non.

Perciò fare i buffoni, i satirici, i propagatori della propria immagine o gli imbonitori, i guitti, i furbi, gli impegnati, gli originali, gli alternativi, gli eroi, non ha niente a che fare con la musica.  Si può fare, pure, ma se si è chiari e onesti, ammettendo che quel che si sta facendo non ha niente a che vedere con l'arte musicale.  Uno dei trucchi più spregevoli che ho avuto modo di vedere, nella mia lunga carriera di ascoltatore e spettatore, e che è purtroppo usato continuamente, è quello di utilizzare buone (e talvolta stupefacenti) doti strumentali per fare non-musica assolutamente sterile, spacciandola per musica in virtù della perizia tecnica dell'esecutore e colpire così il pubblico dei fenomeni da baraccone.  Per la serie: "Ho Fatto il Conservatorio" che si sovrappone all'altra serie "Fidati Sono un Medico" quando ti vogliono spacciare veleni a percentuale.

La vita si vive con l'unico scopo di vivere ed il gioco si gioca con l'unico scopo di giocare.  La Musica è stata per molto tempo considerata Sacra, come le Danze, proprio perche' come la vita, il suo scopo è intrinseco alla propria stessa essenza.  Cosicchè non si suona velocemente per arrivare prima alla fine del pezzo ma si suona per il puro gusto di farlo, come si ascolta solo per il gusto di ascoltare e non per dimostrare alcunche' (se ascolto tanto non divento per questo più furbo, solo più esperto nell'ascoltare, che è un prodotto collaterale).  Sono attivita' perfette in loro stesse, e come ogni gioco, anche e specialmente quelli spensierati e divertenti, deve essere giocato seriamente, se no diventa alienazione. 

E a passo di danza mi defilo; arrivederci al mio prossimo articolo.

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"ineccepibile"

Ritratto di Calvero

Ineccepibile. Il problema se di problema si tratta, è che questi li trovo discorsi profondi, non perché sarebbero mai complicati, ma perché richiedono una scrematura e degli indirizzi per giungere al cuore del Tema  ... 

... un discorso che sarebbe bello farlo in Pub, tutti insieme davanti una birra. Almeno, così la penso.

Poi ci sarebbe da toccare i nervi scoperti e cominciare a fare nomi e cosgnomi di "artisti" e artisti, e parlare delle proprie esperienze e di come sia complesso raccontare le proprie esperienze d'ascolto.

Ciao Pike, hai scritto

Ritratto di Music-Band

Ciao Pike,

hai scritto davvero un articolo notevole; non avrei saputo esprimere meglio i concetti che hai esposto.

Sono daccordo su tutto tranne forse una tua frase finale:

...Perciò fare i buffoni, i satirici, i propagatori della propria immagine o gli imbonitori, i guitti, i furbi, gli impegnati, gli originali, gli alternativi, gli eroi, non ha niente a che fare con la musica.  Si può fare, pure, ma se si è chiari e onesti, ammettendo che quel che si sta facendo non ha niente a che vedere con l'arte musicale...

Ritengo che in questo caso esistano delle eccezioni e sia necessario fare dei distinguo. Credo cioè che anche se in linea di massima la frase è corretta, esistano degli artisti... Pardon, dei musicisti, che pur rientrando nelle categorie che hai citato, sono comunque musicisti onesti e non avrebbero potuto fare altro. Solo che il loro modo di comunicare passa attraverso la musica e la parola o il loro modo di essere.

Ritengo che questi personaggi siano onesti e facciano comunque musica proprio perchè senza uno strumento in mano non sarebbero nulla (esistono perchè possono utilizzare le note e uno strumento; in fondo anche il blues utilizza la parola per raccontare ma non sarebbe lo stesso senza la chitarra e l'uomo che la suona). Che poi queste categorie abbiano generato tentativi di imitazione slegati dall'onestà e dalla musica e mirati soltanto alla propaganda e al mercanteggiare è, credo, una spiacevole conseguenza.

Secondo me la "differenza" può essere percepita proprio ascoltando la musica come dici tu; prima di tutto deve essere onesta la musica e avere un'anima. Ovvio che qui si fa tutto nebuloso perchè l'ascoltatore della domenica riterrà che anche il "pezzo" da centro commerciale abbia un'anima e qui giustamente si ritorna a tutto il tuo articolo che condivido in pieno.

Credo però che alcuni "giullari" abbiano avuto il loro senso nell'esistere come musicisti e mi riferisco soltanto per fare due esempi a Fabrizio De Andrè e Frank Zappa. Due esempi diversissimi ma per dire che entrambi potevano essere solo musicisti e soltanto in questo modo hanno dato il loro innegabile contributo alla musica. Probabilmente De Andrè non sarebbe stato o stesso se si limitava a scrivere libri di poesie così come Zappa non sarebbe stato lo stesso se avesse fatto solo il comico. In quanto pi all'onestà della loro musica e del loro rapportarsi con essa, dubito ci siano discussioni.

Se il barocco ha fornito il

Ritratto di vitriolum

Se il barocco ha fornito il substrato grazie al quale nacque uno come Beethoven, dobbiamo di conseguenza ammettere che grazie al piattume moderno è nato Butthoven

http://www.cosmopolitan.com/celebrity/news/twerk-buthoven-twerk?src=soc_...

 

enjoy!

L'Arte...

Ritratto di MiyamotoNoncorre

 

Bell'articolo Pike, pieno di spunti...

La chiave di tutto sta, secondo me, nel finale, quando dici che...la musica in antichità era considerata Sacra...come lo erano tutte le Arti.

L'arte come aspetto ludico è una concezione moderna. L'arte ti permette di raggiungere, a condizione di essere coltivata a lungo e diventare parte di te, uno stato spirituale diverso da quello della massa. A vedere il mondo con occhi diversi. Recuperare un poco della magia che è in noi.

Questo accade quando una persona riesce a investire tutto se stesso nella cosa che fa, quando cresce insieme all'arte che coltiva.

Tutto questo va inteso dalla parte dell'artista, non del ricevente...lì il discorso cambia.

Fare musica per fare la miglior musica che puoi.

Poi, una volta che la musica diventa un business, e con la presenza sempre più invasiva delle major discografiche (diretta e occulta), diventa più difficile riuscire a trovare un vero musicista/artista.

Firmare un contratto con una major significa, sul serio, vendere la propria anima. In quel momento perdi il controllo sulla tua creazione, anche se probabilmente uno non se ne rende manco conto e non lo ammetterebbe mai...con poche eccezioni e ancor meno nei tempi recenti.

Questo si riflette però anche in chi non ha un contratto con una major, ma lo auspica, facendogli tenere gli stessi atteggiamenti dei propri modelli visti su MTV (in quest'era dove contano i 'mi piace' e le 'visualizzazioni' su youtube) e delle stesse etichette indipendenti che, pur di non chiudere, tentano le strategie di marketing delle major.

Un ultima considerazione, tra le mille che si potrebbero fare, quando parli della perizia tecnica dell'esecutore...appunto, la tecnica è una cosa che si impara, si può imparare qualsiasi tecnica con un minimo di impegno. La tecnica ci serve come base per capire come dobbiamo muoverci in quel campo. Ma una volta imparata essa resta là, è un contenitore, se non lo riempio con quello che ho dentro (se ne ho) resterà vuoto, per quanto possa sembrare esteticamente bello.

Grazie.

Calvero ha veramente...

Ritratto di Manfred

 

Penso che Calvero ha veramente centrato il problema e a mio avviso di reale problema si tratta.

Prima di dare il mio contributo alla discussione voglio elencare quelle che sono state le mie preferenze musicali fino ad ora, tanto per togliere qualsiasi malinteso e definire meglio quel terreno che, come credo, abbiamo in comune e che come appassionati ci permette lo scambio, non solo di pareri ma anche di emozioni ed esperienze.

Pur essendo nato in una famiglia dove la musica era di casa, la mia passione per essa (passione rimasta quella di ascoltatore, fino a pochi anni or sono, per mia sostanziale incapacità a sottostare a qualsiasi disciplina in genere), si è sviluppata verso i quindici anni in concomitanza con l'inizio della diffusione del Rock ma soprattutto della Psichedelia. L'orecchio, inconsciamente esercitato fin dalla tenera età all'ascolto della Classica (nonostante detesti tuttora gran parte del suo repertorio), mi ha fatto sempre ricercare e apprezzare qualsivoglia tipo di contaminazione musicale, a patto che essa nasca da una genuina ispirazione e desiderio di ricerca o sia frutto di particolari condizioni geopolitiche. Ricordo di essere rimasto affascinato e allucinato dall'ascolto dei dischi, allora assai rari, dell'orchestra tradizionale turca, dove la sessione fiati tipicamente occidentale si fonde con il profondo oriente degli archi in un, per così dire, antesignano acid jazz. Ho per cui sempre continuato a muovermi in questa direzione, rimanendo certe volte totalmente interdetto di fronte alla originalità e bellezza delle opere di personaggi che nella mia visione giovanile della realtà, alquanto settaria, collocavo tra i sostenitori artistici della parte opposta a quella cui si rivolgeva il mio spirito ribelle. 

Terminato il preambolo è ora che dia il mio contributo, come giustamente propone Calvero e per quanto possa sembrare infantile, lo farò facendo per ora soltanto un nome:

Joan Sebastian Back, l'inventore della musica Psichedelica moderna.

 

 

 

Manfred

l'anticristo di Pike

Ritratto di Calvero

Giorgio Moroder cool

VADE RETRO M.

Ritratto di Pike Bishop

Bisognerebbe esorcizzare la produzione che ha segnato la fine della musica degli anni di piombo e l'inizio dello zum zum zum zombie computerizzato degli anni di mmerda (l'unica battuta decente di Paolo Rossi, che ripeto spesso), che non sono mai finiti. Una squadra di esorcisti e il Satanico Moroder si dissolvera' nel fuoco eterno.

Moroder e' quello che come dice Bill Hicks "Sucks Satan Cock!" (succhia il cazzo a Satana):  http://www.youtube.com/watch?v=hA34SbTTCRY

E visto che ci siamo beccatevi pure questo:

http://www.youtube.com/watch?v=xEqhrZcoSi0

San Hicks

Ritratto di Calvero

... li conosco quasi a memoria quei pezzi e, quando mi capita, anche se raramente, li uso come test sulle persone; dalla loro reazione ... hiiiiiiii quante cose si capiscono.

Tornando a Satana: nonostante fosse un mantra ipnotico di quegli anni e già allora sognavo nel cinema, in tempi ingenui, non mi ha mai sfiorato l'iconografia musicale e cinematografica dei vari Top Gun, Flashdance o I Feel Love di Donna Summer. Neanche li consideravo. Ma non voglio nascondermi dietro un dito, un'anima in qualche aspetto Nerd, comunque ce l'ho e non mi dispiace.. e, ripeto, un discorso che trovo frustrante "farlo" con una tastiera.

Quando Moroder mise mano a Metropolis ...  non pochi quella volta si incazzarono di brutto

Mitico Bill Hicks, conosco il

Ritratto di Music-Band

Mitico Bill Hicks, conosco il pezzo; tratto dallo spettacolo: Sane Man...

Comunque, tiriamoci su il morale va.....

 

 

E se per caso ancora non vi bastasse... Ascoltatevi questo per intero che è davvero spettacolare:

 

Disco

Ritratto di Manfred

La disco era da un pò che girava, sia prima dell'avvento di Donna Summer che dei Bee Gees ma certamente 

non era la schifezza resa dai bianchi che l'hanno portata al successo mondiale.

Barry White e Marvin Gaye assolutamente no, ma Masterpiece dei Temptations e Shaft di Isaac Hayes

certamente assai gradevoli, eppoi la figura del detective nero, faceva quegli anni, molto Black Panter.

 

http://youtu.be/vEZpde-RMe0

 

http://youtu.be/L2cHkMwzOiM

Manfred

Funk...

Ritratto di MiyamotoNoncorre

Si, solo che prima della Disco si chiamava Funk, del quale la Disco è la versione annacquata e semplificata.

Il Funk era uno stile musicale in continua evoluzione con un numero incredibile di gruppi e musicisti di altissima capacità musicale e qualità artistica.

Mandrill, Meters, Cymande, Curtis Mayfield, Parliament, Funkadelic, solo per fare alcuni nomi.

Il problema del Funk? Essere una musica molto ritmica, quindi ballabile, e comunicativa...oltre ad essere legata ai movimenti neri americani dell'epoca (Black Panther Party). Era decisamente troppo.

Meglio diffondere alle masse la sua copia scadente e leggera. Cosa che comportò, tra le altre, anche il fatto che molti gruppi Funk, composti anche da sette-otto elementi, non riuscissero più a trovare gli ingaggi che gli consentissero di continuare a fare dischi e a vivere, dovendo decidere tra lo sciogliersi e l'adattarsi alla nuova moda (come esempio basta confrontare i primi dischi di Kool & The Gang con quelli di fine '70 inizio '80)...con la Disco risparmiavano tutti.

Ovviamente tutto questo si inseriva perfettamente nell'operazione di abbassamento totale della qualità musicale degli anni '80.

 

Evoluzione

Ritratto di Manfred

Con il termine funk si identificavano originariamente delle caratteristiche ritmiche e sonore presenti in diversi ambiti musicali. Andy Fraser futuro compositore e esecutore di musica funky sintetizza come bassista dei Free, questa prerogativa del funk. 

Free un gruppo rock anomalo.

http://youtu.be/_FhCilozomo

Con un chitarrista altrettanto anomalo, quanto sfortunato.

http://youtu.be/v5K1RbAx5_Y

Manfred

Si, certo...il termine in se

Ritratto di MiyamotoNoncorre

Si, certo...il termine in se era già in uso da parecchio tempo prima.

Quello che è stato il genere musicale chiamato Funk inizia, più o meno, nella seconda metà degli anni '60, sulla scia del rhythm and blues e del soul.

Si potrebbe anche dire che, storicamente, il primo pezzo con la ritmica classica funk sia stato "I feel good" di James Brown; il quale iniziò a porre l'accento sulla prima misura della battuta, dove prima si preferiva metterlo sulla seconda.

E comunque, il funk arrivò ad abbracciare un campo musicale enorme, con cose anche, all'apparenza, molto distanti tra loro. E, come dicevo sopra, era ancora in espansione quando si inventarono la Disco.

http://youtu.be/3Tl6wFN0r-g

 

Miles

Ritratto di MiyamotoNoncorre

Tra l'altro, pensando alle varie influenze date e ricevute dal funk con gli altri generi musicali (jazz, soul, rock, afro, latin...), mi è venuto in mente questo episodio curioso che sono andato a ricercarmi...

Dice Pee Wee Ellis, sassofonista di James Brown, che il pezzo di J.B. Cold Sweat fu direttamente/involontariamente inspirato da So What di Miles Davis.

E che alcuni anni più tardi il batterista di Miles Davis, Tony Williams, risuono la batteria della stessa Cold Sweat...alla rovescia...per il pezzo Frelon Brun sul disco Filles De Kilimanjaro.

:)

 

Noto con piacere che.....

Ritratto di mc

Ciao a Tutti,

Noto con piacere che anche in altri lidi non mi trovi d'accordo su tutto in cio' che espirmi nei tuoi punti di vista (quello che serve per lo piu' in un confronto, altrimenti e' masturbazione di gruppo) ...

 

Tu scrivi:

E' anche un discorso facile poichè ci sono poche piccole regole per differenziare la musica come arte da un'accozzaglia di rumore anche piacevole o da uno spettacolo di intrattenimento, presenza scenica e abilità da saltimbanco o da foca ammaestrata.  Purtroppo queste piccole regole non sono comunemente riconosciute.

Il difficile, in effetti, non e' definire le differenze (generiche) tra musicaccia e arte musicale, pratica molto facile avendo a disposizione l'universale contenitore emotivo, che tutto dice e tutto mistifica, alla bisogna. Il difficile e' semmai dichiarare arte una composizione secondo canoni universali fruibili e condivisibili dai piu'. Dai piu' perche' altrimenti questa pratica rimane una semplice analisi individuale basata sulle proprie emozioni.

Questa osservazione a mio avviso mantiene plausibile la tua visione artisitca della musica, sino a quando cio' che uno ritiene arte per qualcun altro e' spazzatura, che cio' che piace a te non piace a me, o meglio, cio' che si "senta" non venga "sentito" dagli altri (e viceversa, naturalmente).

Quindi, ai fini esplicativi, tutta la disamina delle differenze tra musicalita' e arte musicale diventa statistica sull'indice di gradimento (emozioni evocate) proprio il contrario di cio' che sembra affermare l'intero articolo.

 

Se qualcuno infatti colpisce la sfera emotiva dell'uditorio, direttamente, mediante vibrazioni sonore alternate in una certa maniera sufficiente alla bisogna, e non è onestamente impegnato a produrre una influenza che colpisca principalmente se stesso e che lo coinvolga, è un ipnotista truffaldino o peggio un abile malfattore che sta compiendo una delle azioni più empie che sia umanamente possibile compiere.

Qual'e' il confine?

Come si puo' determinare il coinvolgimento del musicista?

Come si fa a non valutare la difficolta' nel determinare il coinvolgimento emotivo di una persona e come si puo' escludere a priori che questo non sia falsificabile o scimmiottabile come l'"ipnotista" falsifica l'"ispirazione divina"?

In realtà i musicisti sono pochi, nella marea di quelli che sanno suonare uno strumento anche con fantastica perizia tecnico-motoria, ed i generi musicali sono pure pochi.

Ma musicista (ottima tecnica esecutoria) vuol dire artista? Avevo capito che fosse un discorso emotivo, una questione di trasporto e di coinvolgimento piuttosto che una pratica esecutoria.

Perciò, a mio parere – e mi sento di difendere questo parere fino all'estremo – interi generi che vengono spacciati per musicali, solo perchè sembrano musica (vi sono suoni prodotti da strumenti musicali secondo patterns pseudo-musicali) non sono in realtà musica e fanno presa solo su uditori che non abbiano colto la differenza sostanziale e complessiva che queste operazioni – più o meno commerciali, ma sempre riprovevoli e truffaldine – hanno con la musica propriamente detta.

Non mi sembra questo il punto. Non e' una questione di "genere" e' come cercare di "etichettare e classificare in base alle etichette le emozioni". Assurdo, no?

Io mi limiterei a dire che "una qualsiasi produzione sonora che scaturisca da una emozione e che riesca a trasferire la stessa emozione, anche solo in parte, a chiunque la ascolti, si puo' definire arte musicale".

 

 

 

 

firmato

un musicaro dilettante (cioe' che suona per diletto e solo per quello). ;-) 

mc

saluti

Ritratto di Calvero

Ciao mc :-D

ciao

Ritratto di mc

ciao

A proposito

Ritratto di Manfred

Ciao mc

 

A proposito di seghe non è che qui siamo tutti falegnami. Anche in assenza di contraddittorio lo scambio di impressioni accresce la conoscenza, se poi per vicinanza di opinioni si fa salotto, lo trovo rilassante in questi tempi di incomunicabilità. Comunque ben venga il contraddittorio.

 

Penso che il provocare delle emozioni nell’ascoltatore non basti assolutamente alla musica per essere definita arte, anzi ci si avvicina al contrario.

Emozioni sono provocate anche da uno sputo, un calcio nei coglioni, qualcuno che ti vomita sulle scarpe.

Arte sinonimo di grazia, contempla una proiezione verso la grazia appunto, che certamente passa attraverso la comprensione delle emozioni e la neutralizzazione dei loro effetti mondani, nella ricerca del bene supremo sia dell’ascoltatore che dell’artista, la libertà da ogni vincolo di forma.

 

Manfred

Proprio cosi'

Ritratto di Pike Bishop

Emozioni sono provocate anche da uno sputo, un calcio nei coglioni, qualcuno che ti vomita sulle scarpe.

Appunto. Intervento pertinentissimo e (per me, spiego subito dopo) anche divertente. Proprio per questo nel catechismo musicale si parlava di arte bella. Quel che dici mi fa venire in mente (sto ancora ridacchiando) un tale gruppo spagnolo di "artisti" coglionissimi, che per provocare "Emozioni" ad un certo punto del loro demente ed imbarazzante (per loro) spettacolo, giravano per il pubblico vestiti da "faccia di cuoio" brandeggiando una motosega accesa.  Erano degli energumeni spaventosi ma, energumeno o meno, emozioni o non emozioni (dicesi paura), chi mi si avvicini con una motosega, e' passibile di condanna istantanea ed esecuzione immediata, per la legge dell'autoconservazione.  Non so se il tale, che non ho mai visto in faccia, li abbia poi recuperati, gli attributi maschili, ma QUELLA fu per lui una emozione fortissima e immagino che abbia un ricordo indelebile del loro demente tour in Francia.  Di me non si ricorda di sicuro, mi dileguai come neve al sole d'agosto per evitare chiaccherate con la Gendarmerie. Non per questo sono un artista.

Ora per tornare a mc:

difficile e' semmai dichiarare arte una composizione secondo canoni universali fruibili e condivisibili dai piu'. 

L'Arte, come la Verita', non e' mai e mai sara' democratica.  Cosa sia condivisibile dai piu' e' una preoccupazione che non interessa l'arte.

tutta la disamina delle differenze tra musicalita' e arte musicale diventa statistica sull'indice di gradimento (emozioni evocate) proprio il contrario di cio' che sembra affermare l'intero articolo.

Te le suoni e te le canti da solo.  L'indice di gradimento l'hai introdotto tu, quindi puoi non essere d'accordo sull'articolo ma io non sono mai stato in disaccordo con me stesso.

Come si fa a non valutare la difficolta' nel determinare il coinvolgimento emotivo di una persona e come si puo' escludere a priori che questo non sia falsificabile o scimmiottabile come l'"ipnotista" falsifica l'"ispirazione divina"?

Da una miriade di indizi.  Specie se il musicista non e' coerente quando scende dal palco.  Ma, come al solito, non esistono risposte facili tranne la solita, che tanto facile in ogni caso non e': "dai loro frutti li riconoscerete".

Ma musicista (ottima tecnica esecutoria) vuol dire artista? Avevo capito che fosse un discorso emotivo, una questione di trasporto e di coinvolgimento piuttosto che una pratica esecutoria.

Avevi capito giusto la prima volta, rileggi con calma...

 

 

 

 

A me sembra Soggettivo cio' che si sta affermando.. di sicuro...

Ritratto di mc

...non la descrizione di arte musicale.

 

 

Si, Manfred, era solo un po' di colore, non volevo essere offensivo.

 

Arte sinonimo di grazia, contempla una proiezione verso la grazia appunto, che certamente passa attraverso la comprensione delle emozioni e la neutralizzazione dei loro effetti mondani, nella ricerca del bene supremo sia dell’ascoltatore che dell’artista, la libertà da ogni vincolo di forma.

 

Dicesi "Grazia"?

Il "Bene supremo"?

Non credo che capiro' anche se me lo spieghi 100 volte. Ma anche qualora lo capissi sarebbe solo una mia interpretazione di cio' che intendi, quindi, molto probabilmente, non sara' mai la stessa cosa.

mc

 

 

Uno Sputo, un clacio nelle

Ritratto di mc

Uno Sputo, un clacio nelle palle o una vomitata sulle scarpe non le considero propriamente delle produzioni sonore e quindi non rientrerebbero in cio' a cui mi riferivo io.

Pertanto, non capisco come lo si possa definire pertinente, visto che parlavo di produzione musicale. Semmai e' teatro... arte teatrale, non musicale.

 

Tornando all'articolo:

Egli produce manufatti che colpiscono solo la sfera emotiva, senza nessun'altra utilità o sostanza, al contrario dell'artigiano che produce manufatti che possono anche colpire la sfera emotiva ma che sono prodotti sopratutto per scopi funzionali.  Nel caso del musicista, egli non produce alcun manufatto, ma colpisce direttamente le emozioni.  Se non fa questo non e' un artista, ma un produttore di suoni, che possono anche intrattenere, ma che non sono propriamente musica. 

Da cio' ne consegue che sei tu (individualmente) che determini se quello a cui stai assistendo e' una manifestazione artistica. Automaticamente questo, a mio parere, determina il concetto di "indice di gradimento". Un musicista, indipendemente dalle sue capacita', passa in giudicato e diviene artista in base solo al giudizio dell'auditorio.

Che poi tu, in particolare, decida di promuovere la "produzione sonora" a "produzione artistica" basandoti sulla condotta di vita ( "Specie se il musicista non e' coerente quando scende dal palco." ... "dai loro frutti li riconoscerete" ) lo trovo singolare e del tutto personale (una della cose che non condivido negli assunti proposti dal pezzo).

 

Altra cosa che non condivido e' la netta categorizzazione della musica in generi che, in base a cio' che affermi (nella maniera soggettiva pocanzi descritta) escluderebbe a priori dei generi musicali che non sembri gradire, ma che per tua definizione, in fin dei conti, non dovrebbero risultare fuori dal circuito artistico a priori.

Trovo l'analisi superficiale e incoerente, entrando nel merito.

 

Rilevo anche dei "corto circuiti" anche sulla questione "ipnotismo" e falsi artisti:

Se definiamo l'arte musicale "coinvolgimento  bilaterale" (performer e spettatore) ritengo l'ipnotismo una delle caratteristiche piu' coinvolgenti nella produzione musicale. Ritengo personalmente, ma posso certamente sbagliare in pieno, che la componente ritmica non puo' non comparire tra i parametri valutati in fase di giudizio di una produzione musicale.

Naturalmente parlo di ritmica e ritmo non pensando particolarmente alla "dance" moderna, ma nel complesso, alla struttura ripetuta e arricchita di una composizione/performance, cio' che di solito permette il coinvolgimento e l'agganciamento emotivo dell'ascoltatore. Dicevo che non penso particolarmente alla difesa delle musicacce attuali (si mensionavano i rave ...) ma non posso NON mantenere aperte le porte della definizione di 'arte musicale' anche per quel tipo di produzione musicale (ed ogni altra), altrimenti mi sentirei di scadere in una sorta di "moralismo" musicale nel quale non mi riconosco.

Non sto dichiarando che tutto quel genere e' da considerarsi arte, naturalmente, ma coerentemente con la mia definizione di Arte musicale, non lo escludo a priori.

In passato si era studiata la musica come se fosse matematica, nel convincimento di potere mettere in relazione determinate sequenze di suoni con determinati effetti sulla psiche dell'uditorio.  Come qualsiasi altro tentativo di tenere il Creato sotto il controllo di uno scimmione che a malapena è in grado di gestire contemporaneamente tre variabili, questa Scienza della Musica, che pure diede anche recentemente i natali ad uno dei periodi più stupefacenti nella storia della produzione musicale occidentale, il Barocco, è stato sempre un fallimento, sia pure parziale: si possono produrre effetti, ma effetti rozzi su menti rozze e le variabili sono così elevate che ogni sistema di calcolo, anche col supporto di elaboratori e sonde, è stato solo e sempre in grado di ottenere pochi risultati a livello veramente basilare, come per la produzione del latte in animali vari o l'eccitazione di uditori di psicolabili bestiali, quali quelli che partecipano a parate militari o che si recano in discoteche, rave party e altri eventi animaleschi assimilabili, spesso sotto l'effetto di sostanze atte alla loro animalizzazione 4 .

Prima di tutto, un tentativo fallito (...l'uso della matematica) non determina l'impossibilita' definitiva di ottenere risultati. Anzi, trovo improbabile che lo si possa ritenere (genericamente) tale data la natura individuale dell'ottenimento del risultato emotivo, fondamentale per la determinazione del prodotto artistico. 

Secondo, bisognerebbe capire cosa si sarebbe voluto ottenere dal Barocco. Chissa'...

Manfred, ci ha provato a definire cio' che per lui e' quello che ci si debba aspettare dall'arte musicale. Ma come con l'intero articolo si e' sconfinati in soggettivita' allo stato puro che puo' essere condivisibile, ma soprattutto no, se posta in termini cosi' rigidi e personali.

 

p.s.: la composizione non sembra presa in considerazione quando si parla di Arte Musicale. Non so se e' voluto o e' solo una questione di spazio e tempo, ma dal tono di alcune affermazioni sembra non rientrare nella definizione di manifestazione artistica:

inutile dire che non concorderei nemmeno in questa assunzione.

 

mc

  MusicBand Ovvio che qui si

Ritratto di mc

 

MusicBand

Ovvio che qui si fa tutto nebuloso perchè l'ascoltatore della domenica riterrà che anche il "pezzo" da centro commerciale abbia un'anima e qui giustamente si ritorna a tutto il tuo articolo che condivido in pieno.

 

Ma come si fa trovare l'anima in un "pezzo"?

Ci si fa coinvolgere e ci si fa trascinare dalle emozioni evocate da quelle frequenze, o si deve valutare le azioni in vita dell'autore?

Ci si deve soffermare sulla performance, sull'emotivita' messa in campo dal musico, oppure sulla tecnica espressa?

E' piu' importante la composizione o l'esecuzione?

***********

 

De Andre' e' piu' un bravo poeta che un bravo musicista. Ma Zappa, non c'e' dubbio che sia un artista musicale, per quanto mi riguarda... (e forse cio' dimostra ancora una volta la natura soggettiva della percezione dell'arte).

 

***********

____ Per Pike e Manfred -------

Tutti i miei interventi sono mirati a dichiarare che parlare di Musica (o arte musicale) non e' pratica di soli esperti. 

Che per definizione e' l'ascoltatore che determina la componente artistica delle sonorita' che ascolta.

__________ Vorrei aggiungere che:

L'esperienza nel campo musicale determina competenze per "sentire" meglio la musica, ed e' quel sentire che a volte ci porta a definire della musica arte, ma come tutto cio' che concerne la coscienza e' solo un cammino personale ed e' nei propri ambiti che rimane valido.
La condivisione di una percezione (sempre a livello musicale) e' definibile come "indice di gradimento" perche' porta esperienze diverse a formalizzare lo stesso giudizio anche se basato su cognizioni differenti(ssime)... e non dimentichiamo che il gradimento regola anche i "pezzi da supermercato" quindi perche' snobbarli precludendogli le porte dell'arte? Perche' ci si ritiene meglio di chi ascolta tale musica? (no, quella che "difendo" non fa parte della mia banca dati/cultura musicale). Mai amate queste argomentazioni (vale per tutti i temi trattabili)...
Il buon Crozza che imita Bersani (r.i.p.) direbbe al posto mio :
"Ragassi...e non siamo mica qui a comprare i biglietti per il concerto del Complesso di Superiorita'!".

 mc

non le considero

Ritratto di Pike Bishop

non le considero propriamente delle produzioni sonore

La "musica" ottenuta col gesso sulla lavagna va meglio? Alcuni ne sono decisamente emozionati al punto orgasmico di non sopportarla.

Nel caso del musicista, egli non produce alcun manufatto, ma colpisce direttamente le emozioni.  Se non fa questo non e' un artista, ma un produttore di suoni, che possono anche intrattenere, ma che non sono propriamente musica. 

Da cio' ne consegue che sei tu (individualmente) che determini se quello a cui stai assistendo e' una manifestazione artistica. 

Scusa, ma manca un passaggio, cosicche' non c'e' conseguenza.  Bisogna essere in due per il Tango, ma per un concerto non c'e' il numero massimo, solo quello minimo, che e' sempre due.  E' chi suona che deve in primo luogo essere rapito di per se stesso, per trasmettere il rapimento a chi ascolta. Non e' un fenomeno individuale, a meno che non te le suoni da solo (che va benissimo), ma devi fare due parti da solo.

Che poi tu, in particolare, decida di promuovere la "produzione sonora" a "produzione artistica" basandoti sulla condotta di vita ( "Specie se il musicista non e' coerente quando scende dal palco." ... "dai loro frutti li riconoscerete" ) lo trovo singolare e del tutto personale (una della cose che non condivido negli assunti proposti dal pezzo).

Non la sua condotta di vita, la relazione con chi ascolta.  A meno a che non abbia dei problemi con qualcuno in particolare, il musicista onesto ha empatia per il pubblico con cui ha condiviso la musica. Come hai detto si puo' fare finta, ma se la relazione fra pubblico e musicista e' solo quella che c'e' fra un tale che produce bulloni (o il commesso della ferramenta) e il cliente anonimo che paga alla cassa, qualcosa non funziona.  Se e' solo una questione lavorativa non e' artistica.  Che poi io possa avere empatia per un cliente e' una cosa diversa, poiche' non e' essenziale per la riuscita dell'operazione, anche se sicuramente aiuta.  Prima di tutto al musicista deve piacere suonare per suonare, poi deve avere un qualche tipo di empatia per chi condivide l'esperienza con lui.  Questo e' il problema di gran parte della musica come professione: a volte devi suonare per pubblici che non ti piacciono, e il concerto, anche se superficialmente uguale, non funziona alla stessa maniera.  Questo spiega egregiamente come un personaggio del tutto coinvolto in quel che cantava, Jim Morrison, non potesse trattenersi dall'insultare il pubblico in occasione dell'ormai infame concerto che lo porto' a fuggire dagli Stati Uniti: non poteva cantare per quel pubblico e DOVEVA farglielo sapere nella maniera piu' diretta possibile.  Forse non avrebbe piu' dovuto cantare in pubblico e basta, giunto al punto in cui era giunto, ma questa e' un'altra storia.

Altra cosa che non condivido e' la netta categorizzazione della musica in generi che, in base a cio' che affermi (nella maniera soggettiva pocanzi descritta) escluderebbe a priori dei generi musicali che non sembri gradire, ma che per tua definizione, in fin dei conti, non dovrebbero risultare fuori dal circuito artistico a priori.

Trovo l'analisi superficiale e incoerente, entrando nel merito.

E' un tuo privilegio.  Ma io penso di non essere stato ne superficiale (semmai puoi darmi dell'insufficiente) ne, tantomeno, incoerente: ci sono infatti generi che sono ESPLICITAMENTE fabbricati apposta per non essere musica onesta, ma per altri scopi, quali la produzione di profitti e l'abbrutimento dell'ascoltatore.  Questi NON POSSONO essere considerati niente altro che quello che sono, e non hanno niente a che vedere con la musica.  Ma te li vedi quei bastardi che fanno quella merda zum zum zum, cercare di suonarla per il loro diletto?  Non scherziamo, per favore, solo per mantenere un punto che sia aprioristicamente favorevole all'apertura mentale tanto aperta che la mente sbrodola poi da tutte le parti.

Se definiamo l'arte musicale "coinvolgimento  bilaterale" (performer e spettatore) ritengo l'ipnotismo una delle caratteristiche piu' coinvolgenti nella produzione musicale.

Di sicuro, non ho mai detto il contrario, ma ho parlato di "ipnotisti".  L'ipnotista e qualcuno che, per definizione, ipnotizza gli altri, NON CADE IN TRANCE LUI STESSO CON IL CLIENTE/SOGGETTO. La trance musicale e' simile allo stato ipnotico, o e' assimilabile precisamente quando il musicista e' disonesto e mestierante. Ma la trance dello stregone che contagia il resto della tribu' non ha niente a che vedere col mestiere dell'ipnotista: fare lo stregone puo' essere anche un mestiere, ma non lo si sceglie e soprattutto non lo si pratica in quanto tale.

Naturalmente parlo di ritmica e ritmo non pensando particolarmente alla "dance" moderna, ma nel complesso, alla struttura ripetuta e arricchita di una composizione/performance, cio' che di solito permette il coinvolgimento e l'agganciamento emotivo dell'ascoltatore.

Che e' quello di cui ho parlato io.  Senza il ritmo non esiste la melodia, e non esiste neanche la musica, ma il ritmo puo' esistere senza la melodia, perche' e' una delle basi fondamentali della struttura dell'universo.

Non sto dichiarando che tutto quel genere e' da considerarsi arte, naturalmente, ma coerentemente con la mia definizione di Arte musicale, non lo escludo a priori.

Io invece si.  Perche' e' stato creato appositamente per non essere musica.  Se posso fare una critica, per non essere accusato di "moralismo" (che per te deve sicuramente essere quel che per Berlusconi e' il Comunismo - o almeno quel che dice che sia) sei disposto a difendere anche l'indifendibile.  Io invece credo che quei generi dei quali si sta parlando non possano dare sorprese, come un mulo - che e' stato creato apposta per essere quel che e' - non puo' dare nascita a niente altro, del tutto.  La musica popolare puo', quella degli schiavisti no.

Prima di tutto, un tentativo fallito (...l'uso della matematica) non determina l'impossibilita' definitiva di ottenere risultati. 

Guarda che il Barocco e' citato quale esempio, non e' una prova. Non ci vuole nessuna prova per capire che la matematica puo' aiutarci solo per questioni relativamente semplici, roba che al massimo puo' essere analizzata da computers.  Il fatto e' che ci si e' montati la testa (e' successo piu' volte, di sicuro) e periodicamente si ha l'impressione di potere controllare e imbrigliare l'universo muniti di quello che e' essenzialmente un sonar, la mente.  Un po' come mettere l'oceano dentro una tazzina da caffe' usando una forchetta.

bisognerebbe capire cosa si sarebbe voluto ottenere dal Barocco. Chissa'...

Su questo sappiamo un sacco di cose.  Il concetto stesso di Opera, originariamente, era quello di ricreare la realta' emozionale attraverso la musica (e il dramma).

la composizione non sembra presa in considerazione quando si parla di Arte Musicale. Non so se e' voluto o e' solo una questione di spazio e tempo, ma dal tono di alcune affermazioni sembra non rientrare nella definizione di manifestazione artistica:

La composizione e' una manifestazione dell'Arte Borghese, quella romantica dell'autore visto come eroe.  Prima non si componeva, si trascriveva quel che si aveva in testa (o che era uscito dallo strumento, spontaneamente).  La composizione e' naturalmente figlia ribelle del Barocco, perche' la presunzione e' la stessa.

Cio' non toglie che specialmente nel Barocco (ma anche dopo), siano stati scritti dei capolavori assoluti, che, considerando la produzione totale, sono pero' rarissimi.  In realta' la musica che ha ancora contatto con lo strumento, l'esecuzione e l'esecuzione in pubblico puo' ancora essere portatrice di momenti magici (persino per iscritto).   Zum Zum Zum al computer, no.

inutile dire che non concorderei nemmeno in questa assunzione.

Inutile anche dire che era evidente, ma che ci vuoi fare, l'importante e' capire la ragione della propria posizione.

 

 

 

 

 

 

Cosa centra questo con l'ascolto della musica?

Ritratto di Manfred

Ieri seguivo un servizio televisivo sui forni abusivi: il pane viene cucinato in forni a legna bruciando legname sia trattato che verniciato, in pratica scarti di lavorazione.

 

Io sarei (come molti altri penso) in grado di accorgermi se il pane odorasse anche leggermente di fumo (figuriamoci vernice o impregnante), indipendentemente da dove potessi comperarlo, dal suo marchio di vendita e dalla confezione.

Viene rilevato che molte persone evidentemente non hanno, o non vogliono avere, questa capacità dato il fiorire del commercio clandestino di questo prodotto.

Manfred

Tony Williams

Ritratto di Manfred

Quando per la prima volta l'ho ascoltato sono rimasto folgorato sulla strada della sperimentazione, che consideravo del tutto"normale", ma che non avevo ancora avuto modo di ascoltare.

http://youtu.be/A0ntg9vqho4

 

Manfred

... "l'importante e' capire la ragione della propria posizione"

Ritratto di mc

E' stato il mio motto per tutto il fine settimana lungo:

la ragione della mia posizione e' che

 

non sopporto che si usi la musica per dividere le persone.

 

 

Ho ridotto ai minimi termini il mio punto di vista perche' alla fine ci possono essere concordanze e affinita' ma il vero punto della discordia e' tutto qui.

;-)

A disposizione per approfondire, ma non credo ce ne sara' bisogno visti gli interlocutori (di tutto rispetto).

Grazie per la risposta, a presto ...

mc

 

non sopporto che si usi la musica per dividere le persone

Ritratto di Manfred

"non sopporto che si usi la musica per dividere le persone"

secondo me dovresti aggiungere anche:

la letteratura

la pittura 

la scultura 

la cultura

l'informatica

la pubblicità ecc...

e soprattutto la stupidità umana che permette ogni tipo di dimensione!

Fermo restando che manca la prova che le persone siano in qualche modo unite,

o lo siano state, al di fuori, di più o meno palesi, interessi reciproci.

 

Manfred

E le aggiungo senz'altro...

Ritratto di mc

Nessun problema ad aggiungere alla lista tutte le arti... (informatica compresa... anche se fuori contesto artistico... la pubblicita' e' cinema... ).

Lo sento in particolare per la musica perche' sono molto legato a quel mondo.

 

La stupidita' e' da valutare a parte:

e' spesso il motivo principale di divisione.

 

 

Fermo restando che manca la prova che le persone siano in qualche modo unite,

o lo siano state, al di fuori, di più o meno palesi, interessi reciproci.

Il punto non e' se le persone siano mai state "unite", il punto e' semmai se "unite" possono vivere meglio. Per quanto mi riguarda ne sono abbastanza convinto.

 

m

bastasse

Ritratto di Calvero

mc ha scritto:

punto non e' se le persone siano mai state "unite", il punto e' semmai se "unite" possono vivere meglio. Per quanto mi riguarda ne sono abbastanza convinto

 

Basta non lo siano politicamente. Allora ogni rivoluzione corroborata per un mondo migliore sarà possibile, e senza sangue.

 

 

prima di rispondere...

Ritratto di mc

Unite :
Per me significa "aperte all'unione" non prederminatemente "divise".

Le barriere sono funzionali a tutto cio' che riconosciamo come pericoloso per (l'ambizione ad) una societa' ideale. Trovo sbagliate le barriere in generale figuriamoci individuare ghetti nella musica.

Disprezzare i generi va nella direzione non condivisibile del pregiudizio, per di piu', riguardo la musica e tutte le arti, e' puramente basato su giudizi del tutto individuali che, anche se largamente accettati, potrebbero non rispondere ai canoni personali altrui (a livello emozionale o, per esempio, dei propri criteri di gradimento).

La preparazione artistica (sia nella produzione, sia nella fruizione dell'arte) non e' fondamentale anche se molto, molto importante, e soprattutto non deve (a mio parere) essere discriminante in nessun modo.

Ciao 

mc

Io credo che non tutto può

Ritratto di Calvero

Io credo che non tutto può in maniera sana essere aperto all'unione.

Qui probabilmente si distnguono gli approcci esistenziali. La cosa però non è sinonimo di parteggiare, se pur se ne separano i moventi. Scegliere di chiamare qualcosa discriminazione prima di averne colto il senso, si perde a mio avviso nel relativismo più stereotipato.

Dove sarebbe la discriminazione? ... non è che l'arte sarebbe sopra quello che arte non è ... quindi non v'è discriminazione; se una cosa non è arte, non vedo perché debba titolarsi tale. Dove tu vedi discriminazione, mc, io vedo presunzione (non parlo di te).

 

Dove tu vedi discriminazione,

Ritratto di mc

Dove tu vedi discriminazione, mc, io vedo presunzione (non parlo di te).

Discriminazione per presunzione magari.
L'una e' concausa dell'altra probabilmente.

 se una cosa non è arte, non vedo perché debba titolarsi tale.

Il punto e' : chi la ha dichiarata arte (se vuoi chiederti anche il perche' non credo che ti si possa condannare per questo)?
E queste motivazioni potrebbero essere non sufficienti per qualcuno (e certamente possono anche esserlo! Ma di gusti e sensazioni personali pur sempre si tratta).

Scegliere di chiamare qualcosa discriminazione prima di averne colto il senso, si perde a mio avviso nel relativismo più stereotipato.

Non mi offendo se mi dai del relativista. Stereotipato me lo sento un po' stretto, ma non e' un problema. Ritengo, semmai, di "reiterare" lo stereotipo per convinzione personale (argomentando, in primis a me stesso) e mi basta, per quanto mi riguarda.

 

 

Discriminazione:
Non credo che possa non averne colto il senso, ma magari hai ragione, spiega.

Io lo riferivo al fatto di classificare i generi e l'auditorio di alcuni generi come "rumenta" senza se e senza ma, e, seppur condivido la difficolta' di trovare capolavori artistici in mezzo alla "dance" (piuttosto che il dubstep, o hardcore... fate voi), non lo accetto a priori perche' non e' una questione cosi' automatica, a mio parere.

 

Milioni di sfumature, poi, sulle diverse tecniche tirate in ballo producendo e suonando musica che possono ridefinire in ogni momento le sorti di un giudizio relativo ad una composizione/performance ricollocandola a seconda del "momentum" tra le opere artistiche o nel dimenticatoio del dozzinale, sfumature a cui si puo' essere piu' sensibili o meno, o addirittura contrari, ma sempre per motivi diversi.

L'arte e' come la bellezza (se proprio vogliamo semplificare ancora di piu').

((La musica lo e' ancora di piu' :-) ))

 

mc
 

Citazione:Discriminazione per

Ritratto di Calvero

Citazione:
Discriminazione per presunzione magari.

L'una e' concausa dell'altra probabilmente.

Non lo è. Poiché il giudizio e la condanna a cui ti riferisci, non possono esserlo a prescindere - discriminazioni. Anche lasciando tutto nella relatività, la mia condanna non sarà mai una discriminazione, nel momento in cui argomento un giudizio e lo difendo diviene lecito tacciare chi decido sia necessario tacciare. 

Citazione:

Il punto e' : chi la ha dichiarata arte (se vuoi chiederti anche il perche' non credo che ti si possa condannare per questo)?
E queste motivazioni potrebbero essere non sufficienti per qualcuno (e certamente possono anche esserlo! Ma di gusti e sensazioni personali pur sempre si tratta).

 

Questo probabilmente è il punto che non ci porterà mai a condividere il ragionamento qui discusso. Meglio di come l'ha spiegato Pike purtroppo non saprei farlo. Per portare un paragone fermo, cosa nota che cito volentieri, un Ligabue ad esempio produce liquame, ogni tipo di espressione che proviene dal suo lavoro è espressione infima e miserabile, oltre a non essere arte, quella è gente che dovrebbe essere bandita e condannata così come si condannano i falsari e i mafiosi.

Citazione:
Non mi offendo se mi dai del relativista. Stereotipato me lo sento un po' stretto, ma non e' un problema. Ritengo, semmai, di "reiterare" lo stereotipo per convinzione personale (argomentando, in primis a me stesso) e mi basta, per quanto mi riguarda.

Non ti ho dato dello stereotipato. Assolutamente no. Mi riferivo a quel tranello del relativismo che è stereotipato e che sdogana anche, già che ci siamo, nella soceità di massa, un qualunquismo critico. Questo è quello che ritengo accada. Mi sono reso conto che molto ho dovuto riconsiderare della musica che mi piaceva, poi mi sono reso conto che la differenza tra musica e arte esiste ed è notevole.

Citazione:
Non credo che possa non averne colto il senso, ma magari hai ragione, spiega. Io lo riferivo al fatto di classificare i generi e l'auditorio di alcuni generi come "rumenta" senza se e senza ma, e, seppur condivido la difficolta' di trovare capolavori artistici in mezzo alla "dance" (piuttosto che il dubstep, o hardcore... fate voi), non lo accetto a priori perche' non e' una questione cosi' automatica, a mio parere.

Ritorniamo al punto. Sì, li classifico. Lo faccio anche con i Cinepattoni più miserandi e i loro fans, uso delle analogie per capirsi. Esaspero un po ma il conectto è quello. Meritano tutto il disprezzo. Ugualmente mi sono reso conto che posso entusiasmarmi nel trovare riff e passaggi validi con la chitarra, ma ho compreso che il momento artistico non verte solo su questi stilemi. 

Citazione:
Milioni di sfumature, poi, sulle diverse tecniche tirate in ballo producendo e suonando musica che possono ridefinire in ogni momento le sorti di un giudizio relativo ad una composizione/performance ricollocandola a seconda del "momentum" tra le opere artistiche o nel dimenticatoio del dozzinale, sfumature a cui si puo' essere piu' sensibili o meno, o addirittura contrari, ma sempre per motivi diversi.

L'arte e' come la bellezza (se proprio vogliamo semplificare ancora di piu').

((La musica lo e' ancora di piu' :-) ))

 

Continuo con un'analogia. Nel primo Transformers (quello dei Robottoni) c'è un momento che mi coinvolge così come un altro in Armageddon. Il fatto è che sono produzioni di liquame che pianificano a tavolino le suggestioni. Due film di merda in sostanza che mi divertono ma che non sono arte. E questo quando la cosa è programmata, senza contare la propaganda che è insità in quei prodotti. Per il resto, comunque appunto non ci sono sfumature, è un CLICK ... così come il sorriso di circostanza di una persona è praticamente identico a quello fatto con il cuore. Eppure sono in antitesi. Per l'arte e la musica, il discorso si complica perché anche un film di merda come Transformers può essere fatto con il cuore ... quel che cambia sta in quanto è complessa un opera. 

 

Quindi ribadisco che la discriminazione non riesco a vederla, vedo la spietatezza e la severità di chiamare merda quella che si vuole spacciare per arte. 

io non...

Ritratto di mc

Io non capisco come molti (me compreso) riescano a dire pressoche' le stesse cose ponendole e proponendole in antitesi anche se concettualmente si stiano affermando gli stessi principi.

 

Per portare un paragone fermo, cosa nota che cito volentieri, un Ligabue ad esempio produce liquame, ogni tipo di espressione che proviene dal suo lavoro è espressione infima e miserabile, oltre a non essere arte, quella è gente che dovrebbe essere bandita e condannata così come si condannano i falsari e i mafiosi.

A prescindere dal fatto che potrei essere d'accordo con queste affermazioni, ti rendi conto che non c'e' nulla oggettivo fondamentalmente. Nulla che non sia frutto di un punto di vista, appunto relativo. Ci si puo' arrogare tutta la "sensibilita'" di questo mondo, pretendere che tutta l'esperienza vissuta possa valere come "licenza" per denigrare, classificare, apprezzare e far apprezzare agli altri, ma non sara' e non potra' (perche' non dovrebbe essere cosi') mai essere un approccio oggettivamente valido per tutti, perche' in ballo ci sono le emozioni (mi sembra semplice il concetto in fin dei conti).

Ligabue e' un esempio significativo:

Centinaia di migliaia di fans che, in base al loro sentire, non concordano con la tua analisi. Puoi argomentare quanto vuoi, cercare di spiegarti, provare ad analizzare tutti gli aspetti della questione e sara' l'unica cosa che potrai fare perche' probabilmente non servira' a nulla visto che non provi cio' che quelle persone provano al cospetto di tale "personaggio".

Io non la chiamero' arte quella, ma mai mi permetterei di portare una analisi personale, per quanto dettagliata e approfondita, all'attenzione degli altri pretendendo che sia plausibile universalmente (non e' il caso di Pike ne il tuo! Non sto dicendo assolutamente questo) perche' intuisco che non lo potra' mai essere. Farlo ugualmente e' un esercizio introspettivo, condivisibile o meno da altri, ma non c'e' nessuna regola o vincolo di accettazione.

*************

Detto cio':

la Musica per me rappresenta un linguaggio espressivo. Cercare "regole d'oro" nel campo delle arti e' come classificare, etichettare, giudicare le lingue, ma una lingua e' efficace quando trasferisce una conoscenza/informazione da un individuo ad un altro (o a molti) e quando lo fa e' su questo che va "giudicata". Se non arriva niente del messaggio veicolato potremmo essere noi a non conoscere l'idioma... (se vuoi/volete questa e' una regola d'oro...): ... di certo non cerco di creare distanze o confini invalicabili alle frontiere a prescindere da cio'.

Per concludere, non metto in dubbio che per te come per altri non ci siano pregiudizi e preconcetti, ma a livello teorico, a mio parere, "disprezzare", nel senso piu' letterario possibile del termine, va in quella direzione e cioe' alla ricerca della distinzione da indefiniti personaggi/generi/punti di vista ed il proprio (bella scoperta quella di avere punti di vista differenti!! ;-)   ).

M

Il discorso è oggettivo.

Ritratto di Calvero

Il discorso è oggettivo. Purtroppo non vi sarà alcun motivo per spiegare perché un cinepanettone è liquame. Tant'è ... cosa c'è da spiegare? fammi capire. Un cinepanettone è arte? .. no non lo è, punto. Non si deve spiegare nulla.

Ligabue è arte? no. Non lo è. È liquame. Che siano a migliaia di migliaia a seguirlo dice infatti il degrado raggiunto nel campo musicale nel mondo.

Si può anche spiegarlo, la musica di Ligabue (perché è musica, purtroppo) sono riflussi su riflussi di autompiacimento, riflussi che si ripetono in maniera monocorde, in un perenne autoplagio, di pezzi su pezzi che si scimmiottano tra loro stessi; che mirano a suggestionare i giovani di appartenere a qualcosa ... una "vita da mediano", o "certe notti" e via discorrendo, sono testi studiati a tavolino per galvanizzare le masse, non per esprimere. Sono propaganda. Non c'è nulla di espresso, non c'è arte. I Live poi, ancora peggio, sono pompati con mille chitarre sul palco a far sembrare che qualcuno stia suonando veramente. Una cosa imbarazzante di questa Era. Ascoltare Ligabue significa essere ingannati (ho editato), è un fatto. Quello che non si può sapere e se lo si fa in buona fede oppure no. Altro discorso. La pretenziosità di vendersi come "rocker" l'iconografia di "persona del popolo" ... la svendita politica di una sinistra fasulla, dicono dell'operazione di Marketing portata avanti da un pezzo di merda dalla voce inutile oltretutto. Monocorde, fintamente profonda, un cazzo modulabile, espressiva come mia nonna sotto la doccia ... che fin qui, non sarebbe un male, non è che tutti posso essere Armstrong .... il fatto è che sono anche questi "marchi di fabbrica" per soddisfare orecchie rincoglionite, cioè assuefatte alla recita di un "rosario musicale" ... una litania, una nenia, una ninna nanna che assuefa e rimbambisce. Personaggi come Ligabue o come un Antonacci o come una Pausini, sono personaggi squallidi, inverecondi, utili alla propaganda di desensibilazione, finto anti-conformisti, produttori di liquame. Questi sono fatti. Ed è grazie a gente come questa che abbiamo e avremo a che fare con generazione ipocrite, parziali, come infatti gia sono, incapaci, tranne che di eccezioni, incapaci di portare la musica come il cinema verso l'arte e la portano verso la propaganda. Dio li maledica.

Calvero...

Ritratto di mc

Ascoltare Ligabue significa essere ingannati (ho editato), è un fatto. Quello che non si può sapere e se lo si fa in buona fede oppure no.

Siamo all'assurdo che cio' che non ci piace e' merda e se cio' che non ci piace piace a qualcuno e' perche' e' rincoglionito (o di suo, o e' in malafede o e' stato annullato dalla propaganda...)

Et voila: divisioni --- discriminazioni --- in base a cio' che si ascolta.
E per di piu', non ti pare ridicolo.

 

 

:-)

Sembri Covatta di tanti anni fa che recitava il tifoso leghista (con accento napoletano schietto)...  tifoso che alla chiusura pronunciava una cosa del genere:

"non sono razzista io, sono loro che puzzano" (riferito ai napoletani).

 

 

 

TU:
"Non sono io che discrimino, sono loro che sono deficienti!" (riferito ai fans di Ligabue).

Ma "e' un fatto" - dici.
A me sembra sia "solo" una tua opinione personale (che condivido, per carita'!) ma pur sempre un punto di vista.

 

 

Al contrario prendi uno in gamba (quello che vuoi tu). "Quella si che e' arte".
Cosa fai per convincermi che lo sia davvero se non ne fossi molto convinto io, per esempio?

Chiami in causa qualcun altro che avvalori? ...cerchi giudizi positivi in quantita'? ... ti accontenti di segnalarmi poche ma buone recensioni autorevoli?.... oppure ti limiti ad espormi il tuo punto di vista?

Io posso solo prendere atto di cio' che mi segnali. Punto. Ma se non mi da un cazzo quello che ascolto-vedo-leggo non sara' mai nulla per me. Puoi ripetermi il tuo disprezzo per l'opera di Ligabue all'infinito ma non servirebbe a nulla se fossi un fan (divenuto fan perche' colpito e coinvolto emotivamente in maniera profonda ed in piu' riprese ... cosa che non escludo possa capitare a piu' livelli nonostante le tue e le mie percezioni...).

mc
 

solite

Ritratto di Calvero

ma vaffanculo mc ... te saluto 

... se proprio devi mandare affanculo ...

Ritratto di mc

... scrivi per cosa ... fa piu' figura.

Non mi sembra di aver scritto cose offensive.

Il mio approccio con la musica e' meno "integralista", tutto qui. Non giudico le persone in base a cio' che ascoltano, non giudico la musica in base al genere, non giudico l'arte in base a canoni avallati o diffusi ma mi limito ai miei criteri personali. Conoscendo bene i limiti di tale punto di vista mi rendo conto che la mia e' solo una opinione personale non esportabile se non tramite accettazione individuale (che non cerco negli altri).

Difficile, comunque, non passare per opinioni personali quando si parla di arte. L'alternativa e' lasciare che altri "sentano" per noi e ci informino che quella e' arte.

Io questo ho esposto (o almeno ci ho provato).

E ora posso andare affanculo.

 

mc

 

solite al cubo

Ritratto di Calvero

.. se uno ti manda in quel posto così famoso è perché ritiene insensato sprecare altro tempo, mc. Sarei stato offensivo se ti dicessi che sei un cretino, ed è proprio in ragione che non lo sei (detto con cognizione di causa, visto ci "conosciamo" da anni) che ti mando da un'altra parte. Ti conosco e non ho voglia di giocare a rimpiattino perché ho spiegato il necessario per comprendere come uno come Ligabue sia un produttore di liqualme. Chi se la beve come arte che si svegli, o che se lo goda, a sua scelta. Si vede benissimo infatti il sublime regno dei bimbominkia come avanza. Non mi interessa accondiscendere a questi bastardi e vigliacchi, nonché subdoli plagiatori (parlo dei finti artisti che si proclamano tali) poiché sono in malafede e meritano il disprezzo preciso quanto la propaganda che muovono. Così come me ne sbatte altamente che la Legge non preveda per questa propaganda un reato quanto quello per insolvenza fraudolenta o frode (per dire i primi che mi vengono in mente). La merda la chiamo col suo nome e a te ti mando in quel posto di cui sopra (perché dirti "mc mi hai annoiato" mi sa di snob e altezzoso, quindi preferisco la maniera grezza), perché non ci giro intorno né mi faccio prendere dentro un gioco di fumo e specchi. Che Dio li ri-maledica (rinnovo la maledizione).. se poi Dio (se esiste) non lo farà, pazienza. Intanto gli mando la mia preghiera. 

 

 

non sono offeso

Ritratto di mc

...deluso, semmai.

Mi sembra di essere andato anche un po' oltre cio' che viene presentato come un problema di "propaganda" e annichilimento culturale. E' vero che porzioni varie di popolazione andrebbero (re-)"introdotte" all'arte, ma di certo non e' la critica condita da disprezzo il miglior modo per farlo. Ti ho spiegato anche come sia inutile valutare il livello di sensibilita' artistica degli altri, a mio parere, perche' e' questione definitivamente personale.

In una societa' (leggi sistema di potere) in cui tutto e' organizzato per dividere, farlo anche con l'arte (ed in particolare, che e' cio' che non condivido, con la Musica) mi sembra autolesionista e anche un po' miope. Sentimento, il mio, che dovrebbe "giustificare" l'appellativo "superficiale" che impulsivamente forse (semplicemente perche' ambiguamente usato) attribuivo alla analisi di Pike.

Inoltre, la Musica e' fondamentalmente condivisione per quanto mi riguarda: e' corretto avere il proprio punto di vista al riguardo, ma tutt'altra cosa e' porre il medesimo come base comune di analisi perche' inevitabilmente ci si puo' dividere sul soggettivo modello percettivo.

p.s.: Preferisco "mi stai annoiando" a "vai a fare in culo"... giusto per il futuro, semmai dovesse capitare di nuovo. Grazie.

 

mc

magari

Ritratto di Calvero

Magari non ti sei accorto che le discriminazioni sono mosse proprio dai produttori di liquame di cui sopra, mc. Mi sono veramente trattenuto, ma veramente veramente. Non cambio idea mc, questi sono il Male e non ho proprio voglia di approfondire. Ma la merda di questo sistema parte proprio da queste figure invereconde, ognuno con la loro "arte".

Per il resto, non chiedermi di non mandarti in quel posto quando mi fai incazzare. Per me non c'è nulla di velenoso in questo, ogni bene a Te e al tuo impegno con la musica. 

La pipa della pace l'accendo con Te, mc, non con "ligabue" (che lo uso solo come esempio più rappresentativo) a cui rinverdisco, per la terza volta, la mia accalorata preghiera sperando gli cada in testa una santissima volta.

Buon weekend 

 

Magari non ti sei accorto che

Ritratto di mc

Magari non ti sei accorto che le discriminazioni sono mosse proprio dai produttori di liquame di cui sopra, mc.

No, non direi, semmai e' proprio la direzione opposta cercando l'omologazione globale.

Produttori ed editori cercano di uniformare la qualita' in maniera da coprire piu' parti di popolazione con lo stesso prodotto (risparmio costi di produzione).

 

questi sono il Male e non ho proprio voglia di approfondire. Ma la merda di questo sistema parte proprio da queste figure invereconde, ognuno con la loro "arte".

Non concordo per niente.

Mi parli di propaganda e suppongo tu ti riferisca ai testi delle canzoni di Ligabue e trovo la cosa significativa. La Musica, a qualsiasi, livello non esprime concetti precisi ma esprime semmai la percezione di quei concetti. Il messaggio e' intimo e non di sicuro esplicito.

La parola scritta e' tutt'altro.

mc