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Divertissement

INTERSTELLAR - il Buco Nero del Cinema

L'amore trascende le dimensioni, ma non in questo film. Un countdown di minchiate irripetibili nella storia del cinema.

Bene. Il sospetto che può attraversare il lettore affezionato di questo Sito, dovrebbe manifestarsi [giustamente] sotto le sembianze di Tre inevitabili domande, le seguenti, la prima: - perché sparare sulla Crocerossa?. La seconda: - perché argomentare di un film ben lontano dall'essere sulla cresta dell'onda? E, soprattutto, la terza e ultima domanda: - perché parlarne proprio qui sul Portico, visto che il nostro Proiezionista ne aveva già fatto una sua [ottima] disamina?

Alla prima rispondo che la Crocerossa, ormai li ammazza i feriti. Non ci sono più le Crocerosse di una volta. 

Alla seconda rispondo che questa pellicola è magnificamente [e tuttora] la migliore che concentri in sé la decadenza del cinema odierno e sopratutto incarna il riflesso perfetto di quel pubblico che - tra un film che ufficialmente viene considerato meramente commerciale o esclusivamente fracassone o di puro intrattenimento, e il cosiddetto film invece o magari elitario o d'autore o autoriale (chiamiamolo come vogliamo) ... ecco che in mezzo ci vede un Mister "Interstellar", quel film, insomma, come dire - Sì okay di intrattenimento, però, anche serio, ma anche di riferimento, ma anche tutte quelle cose, ohibò, che al pubblico fanno dire "Caspita, non sarà del grande regista CHI SA CHI, però il fatto suo, Nolan, lo sa, eh!" .. [ma anche No, replichiamo noi];

Frivolezze e vigliaccheria

Incredibile. E continuo a stupirmi di come io mi stupisca di come la gente non riesca a farsi mai i cazzi suoi. Allucinante, direi. La scoperta dell’acqua calda, direte voi. Va beh, ci sta. Ci sta, visto come la saggezza popolare reclami a pie' sospinto [e sempre indignata] il famoso: "Non si è fatto gli affari suoi! e non doveva farsi i miei!", immagino che simili «intercalare» siano ormai secondi solo a quelli del chiedere «Come stai?», del «Che bella giornata oggi, visto che Sole?» del «Mannaggia piove, chi sa domani», e il mitico «Governo ladro» che non può mancare mai, e via discorrendo.

Cose che succedono solo alla fine dell'anno

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Oggi è la vigilia. Siamo al Trentuno. Giornata carica di Sole. Un pomeriggio dall'aria tagliente. Esco per un caffè ed entrando in un locale del posto, noto una tipa interessante seduta nell'angolo, lì - stranamente da sola, che legge, assorta.

Mai vista prima d'ora.

Non mi sembra sia della zona. Spio il libro che ha tra le mani. Di Lawrence. Già posso trarre qualche considerazione interessante. Alza gli occhi che incontrano i miei. Dura un secondo, più un famoso nanosecondo; quel nanosecondo che le donne ti dedicano, quasi fossero infastidite.

L'autunno e la macchina del tempo

Lo schiaffo di aria umida che mi sono beccato in faccia, appena fuori la porta di casa, d’istinto mi ha fatto guardare in alto e lì, silenzioso, l’autunno comandava. Pochissime le stelle. Il freddo mi ha ricordato i suoi imperativi tra il blu della sera, la nebbiolina color piombo e le goccioline tremanti sulle carrozzerie delle macchine. Tra me e me, la prima riflessione del dopocena – “che dev’essere, però: da dietro i vetri, il freddo è meno freddo”. La seconda non l’ho tenuta per me e l’ho pensata a voce alta - “ma dove cazzo andiamo con ‘sto tempo??” …

… e infatti, belli belli, io e mio fratello, s’è optato per rimanere in zona; magari ficcarci in qualche Bar qui vicino, al calduccio, limitarsi a una chiacchera, vedere un po’ di gente, e bersi un prodotto (come diciamo in gergo).

L'insostenibile leggerezza della stupidità

Da quando, grazie a un Test, ho scoperto di essere nettamente inferiore alla media riguardo all’intelligenza sono passati molti anni e, nel tempo trascorso, mai una volta, dico una, che questa notizia abbia potuto levare entusiasmo ai miei propositi, né mi ha portato a sentirmi di impegnarmi di più. Manco per niente. Che poi non significa che io sia rimasto indifferente alla cosa o la rimuova per non pagare il dazio. Semplicemente non mi dà noia, però mi riguarda. Trovo sia un tassello affascinante.

"Distrazioni" e cortometraggi

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Il Divertissement inteso da Blaise Pascal, indagava il divertimento non propriamente inteso come momento di gioco goliardico, come momento di Festa, anche quello del "lasciarsi andare", bensì lo criticava negativamente come fosse (e forse lo è) una fuga elegante da ciò che crucialmente dovrebbe riguardarci; dalle nostre paure, debolezze e condizioni. Insomma un alibi, un modo per distrarci e illuderci o peggio, illudere. 

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